La visita anestesista è facoltativa, ma obbligatoria se si vuole usufruire nel travaglio della parto analgesia. La visita anestesiologica per le donne incinta può essere effettuata dalla 32° settimana di gravidanza in poi.
Esami da effettuare prima della visita:
- cardiogramma a riposo
- esami del sangue: tempo di protrombina e di tromboplastina parziale attivata, emocromo completo e piastrine tutti esami gratuiti.
Visita per partoanalgesia:
- ci sarà un’incontro con un anestesista prima della visita, dove spiegherà bene rischi, tempistiche e come quando richiederla.
- Poi si verrà chiamati per un incontro individuale dove vorrà vedere tutti gli esami fatti e confermerà se è possibile fare il parto analgesia e lascerà un foglio da consegnare poi in sala parto il giorno del parto.
Quando può essere richiesta:
Nel momento del travaglio dai 3 ai 10 cm di dilatazione.
Subito dopo la somministrazione dell’analgesico, la donna può avvertire calore e formicolio alle gambe, che sono in genere transitori (è tutto normale).
Poiché i dosaggi utilizzati attualmente sono molto ridotti, anche sotto analgesia la donna riesce a camminare, percepisce le contrazioni e spinge senza difficoltà. In altre parole, non è che non senta niente, semplicemente non soffre o soffre meno di quanto farebbe senza anestesia. In effetti, in genere il dolore non viene abolito completamente, ma viene ridotto in modo significativo.
Come si effettua:
La procedura è molto semplice e consiste nell’inserimento di un catetere molto sottile, delle dimensioni di un capello, a livello della parte lombare (la più bassa) della colonna vertebrale. Il catetere viene inserito attraverso un ago, il cui posizionamento è preceduto dalla disinfezione della pelle e dalla somministrazione di un anestetico locale, che può provocare un lieve bruciore.
L’ago poi viene tolto mentre il catetere rimane in sede, fissato alla schiena della donna ed è proprio attraverso questo sottile tubicino che viene somministrato l’analgesico, ogni volta che serve: in genere si fanno piccoli “rabbocchi” ogni una o due ore. La procedura dura in tutto circa 10 minuti e viene effettuata con la donna in posizione seduta, e piegata in avanti.
Quali sono le complicanze:
- la complicanza più frequente, che colpisce circa l’1% delle donne che hanno fatto l’epidurale, è un tipo particolare di cefalea, che compare quando ci si alza in piedi. È una cefalea benigna e scompare dopo pochi giorni di trattamento.
- Eventuali complicanze neurologiche sono molto rare (un caso ogni 10.000 o 20.000).
Sinceramente non so se la farò. Ma siccome non so come sarà il parto e come saprò sopportare quel tipo di dolore, preferisco avere tutto il necessario poi deciderò. Io vorrei fare il parto in acqua e se si sceglie di farlo non è possibile fare il parto analgesia.
Al corso preparto non ce l’hanno molto consigliato o perlomeno dicono di provare a vedere se si riesce senza. Invece l’anestesista lo consiglia perché dice che il parto rimane più rilassato quindi poi più veloce e anche per il bimbo meno sofferente.
C’è molto contrasto di opinioni, poi ognuno farà quello che crede meglio in quel momento. Vedremo !