Dalla 30 esima settimana di gravidanza o meglio dal terzo trimestre, alcuni future mamme dicono anche di aver iniziato ad averle dal 5 mese in poi.
La pancia si indurisce per pochi secondi, massimo 20-30 secondi e poi tutto torna alla normalità. Sono le contrazioni di Braxton Hicks dal nome del medico che le scoprì.
Sono fisiologiche e non modificano la cervice uterina.
Di solito sono dovute a una capriola più intensa o un calcetto del nostro bebe, l’utero essendo un muscolo risponde a queste sollecitazioni contraendosi. Infatti è più facile che avvenga in orario serale, quando si è rilassate sul divano e lui si scatena. Non sono assolutamente dolorose e molto sporadiche. Non devono essere accompagnate da perdite ematiche o di sangue.
Per quanto mi riguarda io non le ho mai avute, o non mi sono mai accorta, mi si indurisce la pancia solo quando mi scappa molto la pipi e la trattengo troppo, ma la maggioranza le ha provate.
In alcuni casi avvisano solo che è il caso di rallentare un po i ritmi, si è un po stressate, quindi tenete monitorata la situazione. Anche un bagno caldo, una camminata può farle passare.
Se invece si indurisce la pancia e si percepisce un dolore alla schiena o al baso ventre conviene tenere monitorata la situazione, se aumentano o si ripetono potrebbero essere vere contrazioni e quindi essere un’anticipazione del travaglio. Se invece si è già alla 37 esima settimana di gravidanza è normale percepire ogni tanto delle contrazioni.
All’ultima ecografia il mio ginecologo mi ha consigliato di fare la vaccinazione per la pertosse.
In realtà è la trivalente; tetano, differite e pertosse si fa proprio dalla 34 esima settimana alla 36 esima settimana di gravidanza.
Il ginecologo consiglia di fare questa vaccinazione non per noi perché noi siamo già coperte dalla vaccinazione, ma per il bambino.
La vaccinazione va fatta propri nel 3 trimestre di gravidanza per assicurarci che alla nascita il nostro bambino abbia una copertura adeguata a queste malattie.
Ci sono stati alcuni casi di morti di neonati proprio per queste malattie.
Le prime vaccinazione per i neonati possono essere fatte dopo il 2 mese di nascita. Ma per avere una copertura adeguata a questa malattia bisogna fare altri 2 richiami quindi fino al 10 mese il neonato non avrebbe una copertura dal virus.
Quindi si è pensato di vaccinare la mamma così che gli anticorpi materni che giungono per via ematica al neonato gli forniscano la protezione per i primi mesi di vita, che sono anche i più critici per qualsiasi patologia neonatale.
Bisogna informarsi al proprio ospedale dove partorirete, proprio lui vi darà la prenotazione per la vaccinazione.
Io l’ho prenotata circa un mese prima.
Non serve nulla da portare, tranne:
i documenti della gravidanza
tessera sanitaria.
Prima della vaccinazione viene fatto un questionario sulle precedenti vaccinazioni su allergie ecc.
La puntura al momento è indolore, bisogna aspettare 15 min poi è possibile tornare a casa. Meglio farla sul braccio sinistro o quello che si usa di meno perché i successivi 2-3 giorni il braccio potrà essere un po dolente, con rossore o livido o comparire della febbre.
Tutto normale decorso niente di preoccupante.
Nel caso per problemi di allergie alle precedenti vaccinazioni voi non possiate vaccinarvi, la regola è di tenere più riguardato possibile il neonato nei primi 3 mesi di nascita, cercare di lavarsi spesso le mani e evitare posti troppo affollati.
L’utilità della lista nascita non è solo per noi per arrivare preparati al parto ma anche per chi vuole farvi un regalo parenti e amici e non sa cosa avete bisogno.
Tra festività, compleanni e anche solo per darvi una mano i parents e amici hanno bisogno di sapere cosa avete bisogno, cosa vi manca e cosa potrebbe esservi utile. Oltre che sembra sempre di avere tutto invece manca sempre qualcosa. Poi non è che non ci sarà il tempo per comprare nulla, può sempre capitare che qualcosa manchi, ma meglio farlo ora con tutta la calma e la scelta di girare e valutare cosa acquistare.
Ok iniziamo con la lista, pronti con penna e foglio di carta?
Abbigliamento per il neonato
magliette o body: manica corta o lunga dipende dalla stagione, iniziamo con 1- 3 mesi, vedete voi se con lacci o bottoni. Qui ne ho sentite tante ognuno ha le sue preferenze. Io ne ho ricevute tantissime non so se le userò tutte, ma da 10-20 pezzi sarebbero utili.
tutine: ciniglia, cotone felpato o cotone, anche qui vedete per il periodo di nascita, 1-3 mesi. Io ho acquistato quasi tutto in ciniglia essendo che nasce inizio Marzo. Anche queste da 15-20 pezzi.
felpe o golfini: molto comodi per non coprirlo troppo e fare effetto cipolla 1-3 mesi
tutina imbottita: da esterno, e nasce come noi in inverno o alle porte dell’inverno, con berretti e manopole
calzine di cotone: vano bene per tutta la stagione. Almeno 10 pezzi.
babbucce per l’inverno: se è proprio inverno pieno e fa molto freddo
bavaglini: vi direi più ne riuscite a comprare meglio è, io me ne hanno passati una quantità enorme non so se li userò mai tutti
La biancheria
lenzuola per carrozzina: ne servono almeno 4-5 cambi e senza ricami e pizzi ecc con copri materasso impermeabile. Nel nostro caso nn abbiamo carrozzina ma per la culla che come lenzuola ha le stesse misure la come copri materasso ho dovuto acquistare a parte.
lenzuola per lettino: se avrete il lettino in casa e non lo tenete nell carrozzina
copertina piccola: di cotone o lana che va bene anche per il lettino e carrozzina e anche per la valigia per il parto
coperta lettino: deve avere dimensioni più grandi per adattarsi al lettino
accappatoio: è quello a triangolo, senza maniche, questo mi manca ancora
paracolpi o piumino: utile per culla e lettino
cuscino: per culla o lettino antiallergico e anti soffocamento
Attrezzatura per neonato
carrozzina o passeggino o trio: ne abbiamo già parlato nell’articolo precedente prendete il più indicato per voi
culla o lettino: se non li avete ancora e non volete tenerlo nella carrozzina
seggiolino auto: valutate bebe cosa vi serve e per quale periodo lo volete utilizzare
sdraietta: per casa utile per non averlo sempre in braccio o nella culla o carrozzina
marsupio o fascia bebe: il marsupio i primi mesi è sconsigliato per le game che si devono rimanere troppo distanti meglio la fascia, dopo i primi 6 mesi si può passare al marsupio
seggiolone normale: io non l’ha ancora acquistato secondo me avete ancora un attimo di tempo servirà dai 6 mesi in su, magari possono regalarvelo anche dopo
fasciatoio: non è fondamentale, si può cambiare anche sul tavolo o sul letto, ma averlo è più pratico perché è tutto li e non dovete stare piegate, io ho scelto quello da mettere sopra alla vasca da bagno con bagnetto, molto comodo, un attimo ingombrante
vaschetta bagnetto: meglio se è vicino o in bagno perché è davvero un traffico riempire la vaschetta e svuotarla. Esistono fasciatoi con cassetti e vaschetta anche per la stanza, ma poi per la fattibilità vedete voi.
Prodotti per il bebè
bagnoschiuma o shampoo per neonati: meglio se poco schiumosi e di origine naturale
crema corpo o olio: non indispensabili
spazzola e pettinino: per capelli per neonati
forbicina per le unghie: stondata
termometro: per acqua del bagnato
pannolini: 3-6 kg se volete anche quelli lavabili, io sono su questa direzione
Accessori vari
ciuccio: da usare a richiesta e con parsimonia, se avete un porta ciuccio o una spilla per ciuccio meglio
biberon: in realtà non servirebbe perché si dovrebbe riuscire ad attaccare al seno ma meglio averne uno di scorta non si sa mai. Biberon da 0+. Nel caso poi servirà scalda biberon e sterilizzatore.
termometro per bambini: per controllare la febbre
cuscino per allattamento: utile per sostenere la schiena
giostrino per lettino: io ne ho presa una carina da etsy, fatta in panno, ma ci sono di tutti i tipi
cariollon: con ninna nanna
pupazzo: da prendere prima perché deve avere l’odore della mamma così da metterlo nella culla
Sembra davvero tanta roba ma vedrete che se vi farete aiutare negli acquisti o se qualche amico o parente può passarvi qualcosa dei figli precedenti non sarà così tanta roba. Iniziate con calma non c’è fretta!
Noi ci siamo informati tardi, ma c’è chi lo acquista già nei primi mesi. Questo dipende da ognuno di noi come si sente tranquillo.
In realtà speravo magari qualcuno riuscisse a passarcelo, ma non è stato così. Forse meglio così perché abbiamo scelto quello più idoneo per noi. Comunque il primo ragionamento da fare è come saranno le nostre giornate con lui, e se viviamo in città o in periferia.
Nel nostro caso abbiamo deciso per il duo, al prezzo di un trio 🙁
Noi abitiamo in periferia, dove per muoversi a parte un mini giro nel paesello, si usa sempre la macchina.
Il trio è composto da carrozzina, ovetto e passeggino.
La carrozzina serve principalmente i primi 6 mesi e se si vive in città o si ha scelto di farlo dormire lì anche in casa perché non si ha acquistato una culla o un lettino per i primi mesi.
L’ovetto va bene per andare in giro, massimo è consigliato per 1 ora, soprattutto i primi mesi. La schiena dei neonati rimane troppo curva e c’è il rischio nel tempo, di problemi di respirazione o morte in culla. Quello che ci viene fornito nel pacchetto si può utilizzare massimo fino a 9-12 mesi poi bisogna cambiarlo con uno diverso. Oltre che viene fornito senza base di appoggio per la macchina. In pratica pronto da utilizzare per montarlo sulle gambe della carrozzina o passeggino.
In realtà l’ovetto ti dicono che potresti usarlo anche in macchina così senza base di appoggio, legandolo con le cinture. Solo che in caso di incidente non regge bene. Oltre che ogni volta che lo si usa bisogna rifare passare tutte le cinture di sicurezza diventa tutto più lungo. Quindi per usare l’ovetto, anche in macchina bisogna comprare la base isofix.
Isofix sono 2 ganci che esistono già nella carrozzeria della macchina per agganciarci. Di solito le hanno tutte le macchine dagli anni 90 in poi, ma verificate. La base isofix è cara, costa sui 250 € in su, poi bisogna aggiungere il dispositivo anti abbandono da mettere obbligatorio, dai 30 € ai 60€. Quindi diciamo la cosa più cara è l’ovetto completo per la macchina utile anche per andare ingiro. Per uno di buon livello e di buona sicurezza si spende anche 600€ tutto compreso.
Poi c’è il passeggino compreso nel trio, che però lo si potrà utilizzare solo dai 6 mesi in su, quindi all’inizio non servirà.
Io prima di sapere tutte queste cose, ero partita per il più economico in giro. In seconda scelta da chicco ne abbiamo trovato uno a 300€ senza base isofix per macchina e dispositivo anti abbandono.
Poi ci siamo fatti come tutti un po di cultura e non me la sono sentita di risparmiare sulla sicurezza del bambino. Un’altra cosa da tenere presente e anche lo spazio che occuperà in macchina e in giro. Noi avendo due cani, abbiamo già il bagagliaio occupato e mettere carrozzina e ovetto sui sedili voleva dire non far salire più nessuno. Poi caricare sempre carrozzina e ovetto era un traffico terribile, in più anche i due cani 🙂
Quindi abbiamo capito che per noi ci voleva una cosa compatta e che avendo già la culla in casa potevamo farne a meno della carrozzina. Risparmiando nell’acquisto della carrozzina potevamo destinare più budget all’ovetto!
Ecco quello che abbiamo scelto noi!
Passeggino ed accessori JOOLZ, una garanzia di qualità ed efficienza. Sono garantiti a vita e sono super comodi!!
Ovetto e seggiolino Cybex, una delle migliori marche in circolazione in fatto di sicurezza
Accessori per i viaggi in macchina
Abbiamo trovato in commercio anche degli ovetti che montati sulle gambe del passeggino si estendono diventando culla, quindi può stare più tempo e non bisogna fare il trasbordo. Con base di appoggio isofix anche girevole per favorire il caricamento. Certo le cifre solo per questo sono 500€ in su, ma fa due funzioni ed è super sicuro.
In commercio ci sono anche ovetti con riduttori che costano sui 400-500€ che vanno bene da 0 a 6 anni. Ma dicono che con tutti quei riduttori non abbiano la sicurezza che hanno gli altri. Meglio comprare quello per la taglia superiore dopo.
Il passeggino che abbiamo scelto è super compatto basti pensare che ci sta piegato dietro al sedile nello spazio delle gambe dietro al guidatore.
Comunque non c’è una regola ogni modello va bene, dalla chicco, inglesina ecc.. dipende a cosa ci serve, ma il mio consiglio pensate alla sicurezza per l’auto non a spendere poco.
Un’altra cosa anche su internet esistono molti marchi stranieri economici, ma il consiglio è sempre meglio vederli e provarli perché comunque si parlano sempre di minimo 500€ di acquisto e non è poco.
Per il periodi invernale per i neonati si sente molto parlare di sacchi nanna. A dire la verità me ne hanno anche passati 4. Quindi mi sono detta ma quando li devo usare? ????
Mi hanno spiegato che intanto vanno usati se la camera dove dorme il bambino è poco o quasi non riscaldata. Fino massimo i 18 gradi. Esistono di pesanti e leggeri e con maniche o senza maniche.
Io ne ho 4 tutti senza maniche ma 2 molto pesanti tipo piumino e 2 leggeri. La nostra camera è poco riscaldata, massimo i 18 gradi e la sua culla sarà li per i primi mesi. Però il fatto che il nostro Emanuele nasce a Marzo non so quanto riusciremo a usarlo, ma ci proviamo. ????
Comunque cerchiamo di capire perché sono così utili e consigliati.
Il sacco nanna ha la forma di un sacco, chiuso sul fondo e ai lati e dotato di comode bretelle sulle spalle, che si usa al posto di lenzuolino e copertina nella culla.
Il sacco nanna può rappresentare una comoda alternativa a lenzuoline e copertine, che, con i movimenti del bambino, possono aggrovigliarsi, coprirgli il viso o farlo scoprire, facendolo svegliare. Più il bambino è piccolo, inoltre, più il sacco nanna gli dà quella sensazione di avvolgimento e contenimento provata nella vita intrauterina. Una sensazione ancor più utile per i prematuri.
Inoltre il sacco, scelto in base alla temperatura dell’ambiente, favorisce il mantenimento della giusta temperatura corporea, evitando il surriscaldamento.
Il modello più comune di sacco nanna è quello con le bretelle, che mantiene le braccine libere. Alcuni modelli per l’inverno hanno le maniche lunghe, spesso rimovibili, così si può decidere di applicarle ad esempio quando si va fuori casa e toglierle negli ambienti chiusi. In genere sono suddivisi in varie misure, da scegliere in base all’età e/o alla lunghezza del bambino.
Sotto il sacco nanna vanno bene le normalissime tutine che si metterebbero sotto lenzuolino e copertine, dal body senza maniche alla tutina in cotone leggero o ciniglia, a seconda della stagione e della temperatura della stanza. La regola da tenere a mente è che il bambino non deve sudare e le estremità devono restare fresche.
Si può usare fino a 36 mesi.
I vantaggi del sacco nanna, quindi sono sicurezza nel sonno e sensazione di contenimento, sono concentrati nei primi tre-sei mesi di vita. Dopo questa epoca l’uso del sacco nanna dipende perlopiù dalle preferenze della mamma e soprattutto del bambino, che può vederlo come una delle abitudini e dei rituali di accompagnamento al sonno e favorire così la nanna.
Il primo Natale con la pancia. Almeno non si noterà se sono ingrassata durante le feste, e se siamo gonfie dai mega pranzi e forse i parenti la smetteranno di chiedervi, ma quando ci fate un nipotino!
Le cose positive di essere incinta a Natale:
La pancia ti aiuta a superare le file interminabili alle casse dei supermercati.
I parcheggi è più facile trovarli. In molti centri commerciali esistono i parcheggi cortesia o rosa.
I regali sono quasi obbligatori per una donna incinta, da ricevere. Anche se poi sono tutti regali per il nuovo bebè, ma noi future mamme siamo contente.
In chiesa c’è sempre chi ci fa sedere.
Non sei obbligato ad aiutare a sparecchiare dopo il pranzo, non ti devi affaticare!
Nessuno ti dirà che ti vede ingrassata!
Insomma sembra proprio che sarà un bel Natale!
Auguri a tutte, godiamocela che è solo per quest’anno!
Siamo entrati nel terzo trimestre di gravidanza, il tempo scorre velocemente. All’inizio pensi che 9 mesi siano lunghissimi e poi ti ritrovi che ne mancano poco meno di tre mesi e ti manca ancora molto da fare e da comprare. E’ proprio vero che servono 9 mesi per abituarci all’idea e prepararci.
Era un mese e mezzo che non vedevo più il mio Emanuele nella mia pancia. I progressi riuscivo a percepirli dai suo movimenti più intensi, ma volevo anche vederlo.
Purtroppo era girato con la faccia rivolta verso il dentro e se prima con l’ecografo riusciva facendo un po’ di pressione a farlo spostare ora non gli interessa proprio di cambiare posizione.
Penso che le ecografie di gravidanza più belle siano le prime, me lo dicevano ma non ci credevo molto. E’ visibile quasi completamente invece in questa ecografia del terzo trimestre di gravidanza vedi pezzi di arti, le gambe, la testa, ma non lo percepisci tutto. Inizia a rannicchiarsi siccome non ci sta più molto, ed è davvero difficile vederlo tutto. Poi non eravamo nello studio di sempre, siccome al mio ginecologo gli si era rotto l’ecografo e mi sembrava un po’ vecchiotto quello di oggi.
Il mio ginecologo dall’ecografia del terzo trimestre di gravidanza verifica scrupolosamente il battito, il flusso sanguino del cordone ombelicale e delle arterie uterine, sono importati per verificare che il bambino sia nutrito in modo regolare e non ci siano disfunzioni.
Tutto ok, ma è bene sempre controllare.
Si chiama flussimetria o Doppler è una metodica d’indagine basata sugli ultrasuoni, come l’ecografia, che permette di misurare la quantità e la velocità del sangue che circola in un determinato vaso sanguigno. Durante la gravidanza, questa metodica viene utilizzata in particolari situazioni per valutare lo stato della circolazione fetale e il funzionamento della placenta, l’organo che permette il trasferimento di ossigeno e sostanze nutritive dalla mamma al bambino. È una metodica ormai di semplice utilizzo e la gran parte degli ecografi oggi possiede la funzione Doppler.
Poi si procede a misurare il femore per sapere le sue lunghezze e la macchina che esegue l’ecografia riesce con altre misurazioni a dirci il peso. Peso e misure femore e testa, vengono sempre inseriti in una curva di crescita stampata su carta, dove si capisce se sta crescendo bene.
Durante l’ ecografia del terzo trimestre di gravidanza, il ginecologo rileva tanti valori del nostro piccolo che sono indicati generalmente con delle sigle come AC (circonferenza addominale), BDP (diametro biparietale), HC (circonferenza cranica), HL(lunghezza omero), FL/FE/F (lunghezza femore), ODP (diametro occipito-frontale)… tutte queste servono per valutare le dimensioni fetali e nel tempo il tasso di crescita per settimana di gestazione.
Emanuele pesa 1080 gr ed è lungo 38 cm, già bello grande e siamo alla 27 esima settimana di gravidanza e dalle tabelle risulta al 50 percentile nella norma con una crescita regolare.
La pancia cresce, ma come dice il mio ginecologo in tema natalizio, abbiamo un bel panettone. Siamo aumentati di 2 kg ancora in un mese e mezzo, siamo a 7 kg in totale. Diciamo che va bene perché io sono magra di costituzione.
Prima della gravidanza pesavo 47 kg. Ma non esageriamo ad ingrassare.
Poi il ginecologo ci consiglia di prenotare:
la visita anestesista da fare un mese prima del parto. Obbligatoria se si vuole nel caso scegliere il giorno del parto per l’epidurale, senza questa visita fatta precedentemente non è possibile farla. Prima della visita bisogna fare un cardiogramma e degli esami del sangue emocromo + piastrine, tutti gratuiti con la prenotazione della visita, analgesia preparto. Io sinceramente non vorrei fare l’epidurale, anzi vorrei fare il parto in acqua quindi non è possibile farla, ma vedremo poi al momento sempre meglio avere tutto.
esami mensili, urine e sangue e tiroide nel mio caso.
E ci consiglia di fare la vaccinazione contro la pertosse, tetano e differite, trivalente. Consigliata dalla 28 alle 36 esima settimana di gravidanza. Non tanto per noi gestanti, che abbiamo già fatto questa vaccinazione ma per il neonato che fino al 2-3 mese di vita rimane coperto, siccome se le prendesse in quei mesi potrebbe essere anche fatale.
Gli ultimi 3 mesi per il fisico sono impegnativi. Ma c’è anche chi accusa già dei problemi di gambe gonfie e ritenzione idrica già dal secondo trimestre.
Io non ho mai sofferto di pressione alta, anzi ho sempre avuto la pressione molto bassa. Anche le gambe gonfie non le ho mai viste. Pensavo che l’ultimo mese potevo magari avere qualche fastidio. Invece in coincidenza con i pranzi prenatalizi, ho notato il gonfiarsi delle gambe. Sicuramente la pancia è molto aumentata e le gambe possono gonfiarsi per la pressione della pancia.
Principalmente, le cause scatenanti sono l’aumento di peso, l’aumento – di circa il 20% – del volume ematico, l’ingrandimento delle dimensioni dell’utero con conseguente compressione della vena cava e delle vene iliache che portano a un rallentamento del ritorno venoso negli arti inferiori ed gonfiore degli arti inferiori. Inoltre, anche l’effetto vasodilatatore del progesterone e degli estrogeni determinano stasi venosa, contribuendo a creare ritenzione idrica, con accumulo di liquidi negli arti inferiori e i cambiamenti ormonali favoriscono il gonfiore e gli sbalzi di pressione.
Come cercare di alleviare il gonfiore:
E’ bene bere molto, fino a 2 litri di acqua al giorno aiuta davvero tantissimo a sgonfiare le gambe.
Tenere alzate le gambe o con un cuscino anche la notte
Fare pediluvio con acqua fredda e sale
Cercare di stare attenti all’alimentazione, poco sale e evitare cibo grasso.
Camminare, non stare troppo seduti, la posizione seduta schiaccia il flusso sanguigno delle gambe e possono peggiorare
Non esagerare con le camminate
Evitare di stare in ambienti troppo caldi
Portare scarpe comode
Anche la stagione conta. In estate è davvero più facile soffrire di gambe gonfie, in inverno è più difficile. Ma non è una regola siccome come si è visto nel mio caso è inverno e anch’io ho avuto problemi.
E’ sempre opportuno valutare se il gonfiore è improvviso o progressivo: nel primo caso è sempre bene rivolgersi al medico. Se i disturbi permangono per più di una settimana, non si vedono dei miglioramenti e si avvertono dolori alle gambe e forti malditesta si consiglia di consultare il proprio medico e sottoporsi ad accertamenti clinici. Comunque è sempre bene nel frattempo misurare anche la pressione sanguigna. Se la minima è sotto i 90 e la massimo sotto i 140 si può stare tranquilli e cercare di adottare qualcuno dei consigli precedenti. In caso contrario rivolgersi subito al medico, perché può essere pericoloso per il bambino.
Comunque nel mio caso la sedentarietà e la dieta dovuta a questi continui pasti abbondanti, avevano causato questo gonfiore. E’ bastato bere di più tornare ad una alimentazione normale e a camminate giornaliere che in qualche giorno mi è passato tutto. Ma non vi mento che mi ero preoccupata.
La dieta è fondamentale sia come prevenzione che come soluzione. Molte volte può davvero fare miracoli anche per chi anche prima della gravidanza soffriva di gambe gonfie e pressione alta.
Cosa è consigliato mangiare:
Non mangiare troppo. La gravidanza richiede un apporto calorico superiore al normale, è vero, ma non bisogna esagerare. Come si è visto, infatti, l’aumento i peso è uno dei fattori responsabili della ritenzione idrica.
Non eccedere nei farinacei specie quelli contenenti in pane, pizza ecc.in quanto tendono ad aumentare il gonfiore.
Evitare salati e grassi poco digeribili, perché tendono a favorire la ritenzione idrica. Si consiglia, in aggiunta, di evitare determinati cibi confezionati, in quanto contengono delle quantità di sale ignote (quindi non controllabili) e, spesso, eccessive.
Bere molta acqua per favorire l’attività renale e la diuresi.
Aumentare l’introito di cibi come frutta e verdura che sono cibi sani e favoriscono la diuresi e contengono molte fibre che regolarizzano l’attività intestinale. Inoltre, la frutta sostituisce, parzialmente, i farinacei eliminati.
Aumentare l’introito di cibi ricchi di vitamine. Le vitamine sono contenute non solo nella frutta e nella verdura ma anche nell’olio, nelle mandorle, negli arachidi, nel germe di grano ecc.
Aumentare l’introito di cibi, che sono noti per migliorare la circolazione sanguigna. Alcuni esempi di cibi favorenti la circolazione sanguigna sono: aglio, cipolla e frutti di bosco
Il nostro corpo è in continuo cambiamento in gravidanza è bene fare attenzione sempre ai nostri cambiamenti e cercare di capire la causa per non avere complicanze serie.
Talvolta, l’eccessivo gonfiore ai piedi e nelle altre parti del corpo è segno di una sindrome molto temuta dalle donne incinte, nota col nome di preeclampsia o gestosi.
La preeclampsia è caratterizzata, oltre che da una forte ritenzione idrica, anche da proteinuria e ipertensine.
La pressione sanguigna è bene controllarla settimanalmente, soprattutto l’ultimo trimestre anche il ginecologo consiglia di tenere sotto controllo la pressione perchè può alzarsi nell’ultimo periodo. Se si vuole si può andare in farmacia o io ho preferito comprarlo su amazon, il prezzo è contenuto e può sempre servire.
A molte future mamme capita di fare un’ecografia o di sentirlo singhiozzare nella pancia. A me fino ad ora non mi era mai capitato. Forse non davo abbastanza attenzione ai rumori, ma non mi sono mai accorta.
Una domenica pomeriggio ho sentito in basso verso le ovaie un ticchettio ritmico tipo orologio e ho pensato fosse lui con il singhiozzo. E’ durato tipo 2-3 minuti e ho pensato lo sentissi così basso perché lui sta sempre testa in giù.
Il singhiozzo dicono che sia un sintomo diffuso dal 3 mese in poi, ma che è possibile sentirlo dalla 20 esima settimana in poi, meglio nel terso trimestre.
l singhiozzo del bebe in gravidanza, indica che il bambino si sta preparando alla vita extra-uterina. I sussulti intermittenti dipendono dal movimento dei muscoli della gabbia toracica e si manifestano in relazione al normale processo di sviluppo dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso. Più dettagliatamente, il singhiozzo del feto è correlato alla maturazione ed al perfezionamento dei vari meccanismi fisiologici caratterizzati dalla coordinazione dei riflessi.
O più semplicemente cerca di respirare, ma beve il liquido amniotico.
E’ un fenomeno molto comune che si risolve nel giro di pochi minuti e può presentarsi anche svariate volte. Il singhiozzo del feto è segno che l’apparato respiratorio si sta sviluppando bene.
In pratica, è come se si stesse allenando alla respirazione con i polmoni, pur non essendoci aria nel sacco amniotico. Inspirando, il feto inala del liquido che scende inavvertitamente nella trachea e viene espulso, poi, dalla bocca tramite il singhiozzo.
Nel primo e secondo trimestre, il singhiozzo del feto può essere simile ad uno sfarfallio o ad una vibrazione, meglio percepibile quando la donna sta riposando. Con l’avanzare delle settimane questo movimento diventa più complesso e segnala che il bambino sta crescendo. Il singhiozzo si trasforma così in una serie di colpetti e sobbalzi, ritmici e regolari. Di tanto in tanto, questi movimenti possono manifestarsi con una diversa modalità: più leggeri e intermittenti, a volte così prolungati, anche fino a mezz’ora.
Anche se è una cosa del tutto normale, va comunque tenuto sott’occhio la frequenza e l’intensità del singhiozzo.
In qualche caso, un aumento di tale manifestazione potrebbe indicare la presenza di un problema alla placenta o la compressione del cordone ombelicale.
Nonostante sia un’evenienza piuttosto rara, il singhiozzo del feto potrebbe segnalare un problema a carico del cordone ombelicale, specialmente quando si manifesta a gravidanza inoltrata.
A partire dalla 32 esima settimana di gestazione, se questo fenomeno si ripresenta ogni giorno, con tre o più episodi della durata di oltre 15 minuti, è importante rivolgersi al proprio ginecologo. Poiché il cordone ombelicale potrebbe essere compresso o attorcigliato intorno al collo del bambino, interrompendo l’apporto di aria.
Qualche consiglio per alleviare il singhiozzo del bimbo in gravidanza:
Passeggiare. Quando il feto inizia a singhiozzare, può essere utile camminare per la stanza. Ciò potrebbe contribuire a spostare la posizione del bambino nel grembo materno ed aiutare a rilassare il diaframma.
Bere. Il singhiozzo del feto potrebbe essere influenzato dalla ridotta idratazione della futura mamma. In tal caso, è possibile tentare di alleviare i movimenti del bambino bevendo un bicchiere d’acqua.
Fare uno spuntino. Per cercare di alleviare il singhiozzo del feto, può essere utile consumare uno snack (es. cracker, mele ecc.) o fare un pasto leggero.
Non trattenere il respiro. Una cosa che tradizionalmente le persone tentano per cercare di liberarsi dal singhiozzo è trattenere il respiro. Durante la gravidanza, questa consuetudine può essere pericolosa per il bambino, quindi va evitata.
Alleviare la tensione lombare. Per spostare il bambino e cercare di farlo rilassare.
Fino a quando non sono rimasta incinta non sapevo che l’igiene orale fosse così importate soprattutto in gravidanza.
Studi recenti dimostrano che la salute orale della futura mamma può influenzare quella del feto. E il normale decorso dell’attesa. Per questo è importante che la gravidanza preveda controlli periodici anche con l’odontoiatra. Sarebbe molto utile fare una visita dal dentista preconcezionale.
Nel mio caso io non ho mai avuto tanti problemi di gengive, solo se spazzolavo troppo energicamente.
Nei 9 mesi, a causa dei forti cambiamenti ormonali, le gengive possono modificarsi. Spesso si verificano sanguinamenti e una mamma su tre accusa la tipica infiammazione detta gengivite gravidica. L’aumento del progesterone causa un aumento della permeabilità dei tessuti e di altri fattori infettivi, portando la gengiva a non aderire al dente come dovrebbe.
I primi 3 mesi io non ho mai avuto problemi, ma gli altri mesi invece ho sempre sofferto di gengiviti e afte in bocca.
Anche aumentando l’igiene orale molte volte non mi dava sollievo. Ho chiesto consiglio al ginecologo e mi ha consigliato l’utilizzo di collutori, ma senza esagerare. Nel caso ci siano problemi di infezioni serie si possono prendere anche antibiotici, ma è sempre bene limitare.
Proprio il 4 mese mi si è infiammato il dente del giudizio, avevo molto male, poi con il Dentosan con un paio di giorni mi è passato. Ma ci sono stati mesi dove avevo afte che anche con utilizzo di collutori e dentifrici sfiammanti sono durate 3 settimane, non mi era mai successo.
Il progesterone, inoltre, facilita la proliferazione dei batteri del cavo orale e indebolisce la capacità di combatterli da parte degli anticorpi. Le gengiviti e le parodontiti – infezione dei tessuti di sostegno del dente – sono provocate da alcune tra le centinaia di specie batteriche presenti nella bocca, che prendono il sopravvento sul nostro sistema immunitario alterando la normale situazione di equilibrio tra batteri e difese.
Esiste una relazione tra parodontiti materne e il rischio di parto pretermine, ritardo di crescita intrauterina, aborto spontaneo e nascita sottopeso. Per questo la visita odontoiatrica deve essere inserita tra i controlli fondamentali in gravidanza.
È bene che la futura mamma prenda l’iniziativa, rivolgendosi a uno studio dentistico.
E’ possibile, ancor prima del concepimento concordare un calendario di visite periodiche che si protragga fino alla fase dell’allattamento.
Potrà sembrare banale, ma la stragrande maggioranza dei problemi che affliggono la bocca, anche in un periodo delicato come la gravidanza, si risolve con la pulizia.
Usare lo spazzolino in modo corretto: scegliere uno spazzolino morbido, arrotondato, per un’azione efficace, ma più delicata con le gengive.
Filo interdentale
Un movimento rotatorio delle spazzole dalla gengiva al dente rimuove fisicamente le colonie di batteri insieme alla placca.
Anche l’alimentazione è importante.
Io ho notato che quando mangiavo meno frutta e verdura avevo più problemi. Durante la gravidanza la mamma deve stare attenta a ciò che mangia. Quanto ai dolci, nessun problema a concedersi un cioccolatino a fine cena. L’importante è non masticare caramelle o bere bibite zuccherate lontano dai pasti, quando la salivazione è meno attiva e il successivo lavaggio dei denti avverrà dopo ore.
Più che altro perché in gravidanza le radiografie non si possono fare, soprattutto nei primi mesi, quindi essendo limitati i trattamenti è bene avere una situazione il più possibile serena.
Le società scientifiche americane individuano nel II trimestre il periodo ottimale per le cure dentali, in quanto il bimbo è stabilizzato.
I mesi più indicati per gli interventi chirurgici sono il 5° e il 6°, durante i quali si possono compiere praticamente tutte le comuni operazioni odontoiatriche, compresa la somministrazione degli antibiotici sicuri.
Davvero sembra una cosa stupida, ma in realtà è davvero molto importante e molto utile.