Lavoro e maternità

Lavoro e maternità

Prima di rimanere incinta vedevo tante mamme e donne in gravidanza con problematiche lavorative. In molti casi vedevo anche donne lasciare il lavoro appena incinta o appena avevano partorito e mi dicevo io non lo farò mai.

Invece ora le capisco. La situazione italiana lavorativa si sà c’è crisi e chi ha il lavoro deve tenerselo stretto e allora perché tutte queste donne lo lasciano? Ora capisco i motivi. Intanto sempre più donne cercano o comunque si trovano a dover affrontare una gravidanza dai 30 anni in su, per non dire 35. Molto tardi in confronto agli altri stati e al nostro orologio biologico. Con difficoltà anche di concepimento. Il motivo non è sicuramente che ci piace la bella vita e ci viene in mente solo a  quell’età di fare figli. Ma invece che troviamo lavoro stabile sempre più tardi e quindi se non riusciamo a mantenerci noi, un bambino è fuori discussione.

Ci dicono, ma fate figli poi in qualche modo si fa. In realtà se non ci fosse il marito/compagno o anche i genitori col cavolo.

Sono poche le donne che possono godersi la gravidanza anche economicamente.

Dicono tutti goditela che è un momento bellissimo! Certo è vero da una parte, ma il lavoro! Se si ha speso sudore e fatiche a costruirsi una carriera, uno non vuole perderla. Invece ci si trova sempre a decidere a cosa dedicarci, non è giusto. Soprattutto come diritti delle donne, diciamo di esserci emancipate tanto, invece siamo sempre ai soliti problemi.

Io son freelance forse la categoria più svantaggiata, ma anche gli altri contratti non son di meglio.

Dall’inizio del 4 mese per legge è bene informare il proprio datore di lavoro dello stato di gravidanza. Per dargli il tempo di organizzarsi per tempo che noi non ci saremo e anche perché alcuni lavori richiedono delle variazioni di mansioni o anche un periodo di sospensione.

Effettivamente i pesi e operazioni di spostamento continuo, anche le tante ore in piedi non sono consigliate e risulteranno faticose e in alcuni casi anche rischiose per il procedere della gravidanza. Se poi la donna supera i 40 anni in molti casi il ginecologo consiglia dal 4 mese la sospensione del lavoro, se si ha già dei problemi di inizio gravidanza.

Per quanto riguarda anche maestre o chi ha rapporti con i bambini dal 4 mese consigliano la sospensione lavorativa, perché eventuali botte e sforzi con i bambini possono portare ad aborto o problemi. Anche per loro non è una pacchia, amano il loro lavoro e dover decidere tra il proprio figlio e il lavoro di certo è faticoso.

In generale a nessuno piace essere costretti a una sospensione lavorativa, anche se è per una buona causa.

Per non parlare dei primi 4 mesi in cui non puoi dirlo, che sono i più impegnativi per nausee e malesseri. Dove devi far finta di stare bene e cercare di non farti beccare pure.

Io al mio capo l’ho detto al 4 mese, senza drammi e non si era manco accorto. Ma dal momento in cui l’ho detto la situazione è cambiata, il pensiero è sempre tanto fra poco devi rimanere a casa quindi non ha senso investire su qualcuno che per un po’ non ci sarà. Posso capire, ma da lavoratrice, è frustrante, ti senti messa da parte. E se glielo fai notare, ti rispondono pure, massi pensa al tuo bimbo!

Per tenerti il posto fino alla fine, non devi far vedere che sei incinta, deve far finta che questo bellissimo evento non stia cambiando un po la tua vita ed è molto triste. Se no ti rispondono pure da quando sei incinta mi sembra lavori dimeno 🙁 Io parlo da freelance e per i precari.

Da assunto: si puoi stare a casa anche 1 anno dopo la nascita e nel caso prima se è una gravidanza a rischio. Ma il fatto che debbano trovare un tuo sostituto è sempre un rischio, potresti trovarti poi con mansioni minori e con meno gratificazioni. Quindi conviene non tirare troppo la corda come si suol dire.

Insomma davvero la felicità è proprio nel pensare al proprio bambino perché lavorativamente la situazione non migliora.

Se si sta bene è possibile lavorare fino all’ 8 mese, se no dal 7 mese è bene andare in maternità. La pancia inizia a pesare e non è più facile svolgere le proprie mansioni. I primi 3 mesi dopo il parto, si ha diritto alla maternità, anche se da freelance, ma ho visto anche chi per tenersi il posto è tornato dal 2 mese. Penso che sia una mancanza di rispetto proprio verso la donna da datore di lavoro.

Gli altri 3 mesi, quindi il 4-5-6 mese di vita del bimbo è a discrezione con una diminuzione dello stipendio logicamente. Dal 6 mese in poi fino all’anno se assunto è possibile, sempre con una diminuzione dello stipendio.

Per i freelance con partita iva da più di 2 anni , c’è questa novità, menomale, è possibile rimanere a casa con indennità pagata dall’Inps, massimo 5 mesi.  O 2 prima + 3 dopo o 1 prima + 4 dopo solo con certificato medico che attesta che si può lavorare fino all’8 mese.  Poi si spera che nei 5 mesi il tuo datore di lavoro non trovi nessuno di più valido o più economico se no, rischi pure di trovarti senza lavoro.

Per non parlare, che se prima eri solo sposata e sui 30 anni e facevi un colloquio, la domandina, ma vuole avere dei figli? ti veniva sempre fatta. Quando è pure mio diritto farli e non è tuo diritto saperlo. Dopo che hai un figlio, hanno capito che sei una donna che desideri e fai figli è ancora più difficile trovare lavoro. ????

Insomma penso che si sia fatto tanto per la donna negli anni, ma se vogliamo che faccia più figli dobbiamo fare ancora qualcosina.

Scelta dei nomi del bimbo in gravidanza

Scelta dei nomi del bimbo in gravidanza

Appena abbiamo scoperto di aspettare un bel maschietto è iniziato il toto nome. Effettivamente è la prima responsabilità da genitore che lo accompagnerà per tutta la vita.

All’inizio mi dicevo, c’è tempo, non c’è fretta e anche i parents dicevano, ma si pensateci con calma! Poi ho iniziato ha fare parecchie volte lo stesso sogno. Nasceva e io chiedevo a mio marito, come abbiamo deciso di chiamarlo? Panico ????

Allora ci siamo decisi che era il momento di iniziare a pensarci, seriamente.

Iniziamo col dire quali nomi non si possono dare:

  • La legge italiana e il regolamento dell’Anagrafe vietano di dare ai bambini nomi ridicoli e/o vergognosi e la scelta dell’ammissibilità del nome spetta al funzionario dell’Anagrafe
  • Non si può dare il nome del padre o dei fratelli viventi, nemmeno se seguito da Jr, mentre si può aggiungere un altro nome per farne uno composto
  • Non può essere dato un nome femminile ad un maschio e viceversa (l’unica eccezione è Andrea, considerato ormai un nome unisex)

Secondo la legge si possono dare ai propri figli al massimo tre nomi: se sono separati dalla virgola ci sarà l’obbligo di riportare nella firma solo il primo nome, se non sono separati dalla virgola bisognerà riportare tutti i nomi registrati.

Infine ecco qualche consiglio per fare la scelta giusta:

  • scegliete i nomi preferiti e scriveteli su un foglio
  • cercate il significato di ciascuno
  • accordate il nome al cognome e pronunciateli insieme più volte per capire se sono armoniosi e legano bene
  • evitate di dare nomi troppo lunghi con un cognome altresì lungo, così come un nome corto non sta bene con un cognome anch’esso corto.

In realtà avevamo sempre avuto dei preferiti in generale, quando ne parlavamo di una possibile gravidanza. Mio marito come femmina gli piaceva Margherita e anche a me piaceva. Invece per maschio mi è sempre piaciuto Leonardo.

Ma ho sempre pensato a nomi da maschio anche prima di sapere il sesso. Non so come mai ma non avevo preferenze ma mi sentivo che era un maschietto. Sarà sensibilità da future mamme! Solo che a parte questi 2 nomi non avevamo altre scelte.

Abbiamo iniziato a chiedere consiglio a parents e amici, per sapere se magari loro avevano qualche nome bello da consigliarci. Vi dico già che sia io che mio marito non ci piace dare nomi di parenti o genitori defunti.

Il cognome di mio marito è normale, senza doppi sensi e corto quindi ci sta anche un nome lungo. Abbiamo escluso doppi nomi.

Tra i consigli dei parents avevamo 2 scelte per maschio e femmina.

Da femmina

  • Margherita
  • Emily

Da maschio

  • Leonardo
  • Emanuele

Invece per quanto riguarda i 10 nomi più usati in Italia nel 2019-2020:

Nomi Maschili:

  • Francesco
  • Alessandro
  • Leonardo
  • Tommaso
  • Edoardo
  • Mattia
  • Lorenzo
  • Andrea
  • Gabriele
  • Emanuele
  • Filippo

Nomi Femminili:

  • Sofia
  • Aurora
  • Giulia
  • Ginevra
  • Alice
  • Giorgia
  • Emma
  • Greta
  • Martina
  • Beatrice

Seguono, subito dopo, i nomi Chiara, Anna e Sara.

Tornando a noi, Leonardo sarebbe stata la mia prima scelta, ma ho due amiche con bambini che si chiamano Leonardo e sembra che sia davvero un’epidemia di Leonardo. Allora ci siamo detti che è brutto se poi in quando andrà a scuola si trovano in mille con lo stesso nome.

Abbiamo deciso per Emanuele! ????

Emanuele me l’hanno consigliato i mie era il nome che avrebbero dato a mia sorella primogenita se fosse stata un maschietto. Ci è piaciuto molto e per ora non sembra così tanto diffuso, anche se è comunque nei primi 10 nomi. Mio papà mi ha detto subito si ma guarda il significato! Io sinceramente non ci credo molto a queste cose. Comunque Emanuele vuol dire Dio è con noi! Direi che va più che bene.

Alcuni ci hanno detto che è molto lungo come nome e che alla fine andrà con il diminutivo, staremo a vedere!

E vi cosa avete deciso? Se volete potete farvi consigliare da questi due libri!

La tinta in gravidanza

La tinta in gravidanza

La tinta per capelli si può fare in gravidanza? E’ questo uno dei dubbi che accomuna molte donne incinta ????

Se non sei abbastanza giovane da non avere neanche un capello bianco o sei giovane ma i tuoi capelli iniziano ad imbiancarsi. Forse è il momento di fare la tinta, ma in gravidanza la tinta da molti non è consigliata.

Ci sono donne che continuano ad andare regolarmente dal parrucchiere senza remore ed altre, invece, che scelgono di convivere con la ricrescita (anche di diversi centimetri) per tutti e 9 mesi di gravidanza.  La paura più grande, di queste ultime, è che la tinta, toccando la cute, possa arrivare al bambino, provocandogli dei danni irreversibili.

Secondo la maggior parte dei medici, la tinta in gravidanza sarebbe meglio evitarla.  Questo perché la cute è una zona di alto assorbimento e, di conseguenza, le sostanze chimiche contenute nella tinta, prima tra tutte l’ammoniaca, possono arrivare al feto. 

Sebbene non si siano mai sentiti casi di malformazioni genetiche o problemi fetali di vario tipo generati da una tintura per capelli, i ginecologi consigliano di evitare o, comunque, di utilizzare prodotti vegetali e privi di ammoniaca. Chi proprio non può fare a meno della tinta in gravidanza, a causa di quella antiestetica riscrescita bianca, però, può affidarsi alle tinte senza ammoniaca. 

Ormai, quasi in tutti i negozi di hair styling, sono disponibili tinture vegetali, che permettono di ottenere comunque un perfetto risultato senza alcun rischio per il feto. 

Quindi ci sono queste soluzioni al problema:

  • tinta senza ammoniaca
  • hennè
  • colpi di sole: siccome non toccano la cute e sono in quantità ridotte
  • tinta con ammoniaca:  alcuni la concedono solo dal secondo trimestre se il ginecologo è d’accordo

Io ho optato per l’henné una soluzione naturale priva di pericoli per il bambino ????

All’inizio ho guardato un po in giro e chiesto anche alla parrucchiera, ma sembrava una cosa difficilissima. e mi stavo già scoraggiando ???? Ma ho pensato, non posso essere brutta in gravidanza ???? Quindi proviamoci!

Ho acquistato su https://www.ecco-verde.it/ una tinta hennè vegetale, castano chiaro.

https://www.ecco-verde.it/khadi/tinta-vegetale-castano-chiaro

L’odore lo dico già non è delle migliori ????. Di aspetto è una terra verde, poco invitante, da diluire con acqua calda a 50° per l’attivazione del colore, meglio se tenuta poi a bagnomaria. Ecco non deve essere troppo liquida ne troppo densa, proprio effetto pappetta.

Io me la son fatta da sola, in qualche modo! Avvolta nella carta trasparente, poi asciugamano e 2.30 ore di relax, se così si può definire.

Poi sciacquo con acqua calda abbondante fino a che l’acqua non è bianca, ammorbidente, risciacquo e asciugatura, il gioco è fatto. Se l’avete stesa bene in ogni angolo, sarete perfette. Il colore henné risalta proprio le sfumature del vostro capello e il capello viene nutrito e anche più spesso.

E’ possibile rifarla anche il giorno dopo, non c’è limite di uso, di solito va rifatta ogni mese, perché poi come tutte le tinte scarica il colore al lavaggio.

Io mi trovo bene, quindi ve la consiglio. Fatemi sapere ????

Vestiti premaman per una gravidanza comoda

Vestiti premaman per una gravidanza comoda

La pancia inizia a vedersi e a gonfiarsi è il momento di vestirsi più comodi.

La prima cosa che si è iniziato a vedere per me, prima ancora della pancia, sono state le super tette ???? .

Da una modesta 2 a una 4, il marito non ci poteva credere ????.

Erano già un po di settimane che ogni reggiseno non mi stava a un certo punto ho pesanto di mettere il bikini, non ne potevo più che mi stringeva tutto.

Ho preso il marito e siamo andati da Tezenis, https://www.tezenis.com/it/, 3 reggiseni nuovi, budget limitato e sono come nuova. Speriamo di non arrivare a una 5, perché se siamo all’inizio e già sono aumentate così tanto.

Invece per l’abbigliamento, io sono riuscita a tirare un po siccome c’èra il bel tempo e l’esatte e tra vestiti e gonne qualcosa riuscivo a recuperare.

Ma appena è arrivato il freddo ho dovuto fare acquisti.

Pantaloni pre-maman, vestiti e calze pre-maman. Non sapevo neanche l’esistenza di tutti questi vestiti. Io li ho trovati utili con budget moderato:

Envie de Fraise: https://www.enviedefraise.it/

penso sia il migliore come qualità e io ho acquistato un po di vestiti davvero belli e tessuti italiani

Kiabi: https://www.kiabi.it

prezzi moderati, taglie un po grandi

Bonprix: https://www.bonprix.it

Ha parecchie cose, prezzi moderati, taglie grandi

Amazon: https://www.amazon.it/

Pantaloni, magliette, calze ci sono molte cose e a prezzi moderati, sulla qualità non è il top

Zalando: https://www.zalando.it

Non ha molto e i prezzi un po alti