L’estate è arrivata e con lei anche le prime zanzare con le loro punture.
Sembra che le zanzare e i neonati o in generale i bambini si attirano come due calamite, come il miele e le api. Le zanzare sono attratte dal profumo dei neonati.
Il problema è che la loro pelle è delicata e non si possono mettere i normali prodotti repellenti per le zanzare, ma solo dei prodotti studiati ad hoc per loro.
Io sto usando uno spray naturale e anche un fermaglio per i vestiti sempre alla citronella. Stiamo utilizzando anche dei cerotti da mettere sulla pelle del bimbo con la citronella. Sembra funzionino e tengono lontane le zanzare e le loro punture, ma come al solito l’unico punto dove non spalmo la crema è quello dove lo pungono.
Di solito i punti preferiti dalle zanzare per pungere sono testa, occhi, faccia, gambe e mani.
La cosa strana è che non esce subito il bozzo della puntura ma deve passare un giorno perché si veda sulla pelle il segno della puntura, perché loro non si grattano.
Quindi ci si accorge poi quando è tardi che è stato divorato purtroppo.
La cosa positiva che tempo 1 o 2 giorni massimo scompaiono da soli. Ma vederlo con tutte le punture dispiace, perché gli daranno sicuramente fastidio.
Esistono creme naturali con calendula da spalmare per alleviare il rossore.
Se siete in casa uno dei miglior rimedi è quello di utilizzare gli zampironi a corrente che possono essere inseriti nella presa di corrente. Accesi qualche ora prima di andare a dormire faranno passare a voi ed al vostro piccolo una notte tranquilla e senza fastidiosi ronzii. Anche se molti prodotti oggi non richiedono di areare il locale prima di passarci la notte, per sicurezza voi comunque lasciate sempre aperte le finestre prima di di mettere a dormire il bimbo.
Il neonato in estate ha molto più caldo di noi, la sua termoregolazione non è ancora formata bene e lui si surriscalda folto facilmente.
Dicono sempre che si tende a coprire troppo il neonato ed è vero io sono la prima che tende sempre a vestirlo troppo. Forse perché io ho sempre freddo e mi sembra che anche lui non abbia tutto questo caldo.
Per controllare che il bimbo abbia caldo o freddo basta sentire i piedi e la parte dietro della nuca. Se i piedi sono freddi di solito può avere freddo quindi sarebbe utile mettere delle calzine di cotone. Dico di solito perché Emanuele quando si agita per giocare ha i piedi e mani sudatissimi freddi, eppure ha caldo.
Quindi il modo migliore è verificare anche le braccia e le gambe che non siano fredde e il retro della nuca se è sudato.
In generale quando mangiano i neonati tendono a sudare e avere caldo perché si scaldano con il latte, soprattutto se allattati al seno.
In estate i neonati possono benissimo stare solo con il body o con un pagliaccetto leggero di giorno, se molto caldo anche la notte. Molti li lasciano anche nudi con il pannolino, ma io sinceramente ho paura che sudando prenda poi freddo.
Anche perché stando in braccio a noi, loro si surriscaldano ancora di più.
Si raccomanda di non esporlo al sole diretto nelle ore più calde per i primi 6-9 mesi, anche con la crema solare.
La crema solare consigliata è comunque la 50, va messa comunque anche dalle 18 in poi. La loro pelle è davvero molto delicata è facile si scottino se esposti al sole.
Gli orari consigliati per uscire di casa con il caldo o per andare in spiaggia sono 8-10 e 17-19. Il troppo caldo e il sudore può creare rossore tra le pieghe delle braccia e gambe e nelle parti intime.
Cercate di rinfrescarlo con un po di acqua tiepida e mettergli della crema aiuterà a tenere idratata la pelle. Può capitare soprattutto sul torace e sulla schiena per il troppo sudore compaiano dei puntini rossi, cercate di coprirlo di meno e magari fategli più spesso il bagnetto.
C’è chi il bagnetto lo fa anche tutti i giorni, io sinceramente piu di 2 volte a settimana non sono mai riuscita a farlo, anche se a lui l’acqua piace tantissimo.
Comunque tutti i giorni riempio il lavandino con un po di acqua e lo lasciò sgambettare, così intanto si rinfresca e tenendo in ammollo i piedi si puliscono. Nelle pieghe dei piedini e delle mani si annida sempre tanto sporco, io dico che sembrano degli swiffer ????. Poi gli lavo la faccia e manine sempre intanto che gioca con l’acqua.
Ora poi che le mani le ha sempre in bocca almeno una volta al giorno cerco di lavarle con cura, poi il resto si creerà gli anticorpi????.
Poi se sta buono di solito gli metto una cremina su mani e piedi con massaggio così non si secca la pelle ed Emanuele gradisce molto.
La seconda visita dalla pediatra va fatta entro il 3° mese di nascita.
Di solito è da fare prima della prima vaccinazione, così da verificare lo stato di salute ed eventuali problemi per la vaccinazione. E’ bene se si hanno dubbi in merito alla vaccinazione, parlarne con la propria pediatra così da chiarire.
Ecco com’è andata la prima vaccinazione.
Regole per la visita in tempo di covid:
Conferma della visita una settimana prima, via mail
Alla visita può entrare solo uno dei due genitori, infatti poi serve il foglio della delega dell’altro genitore, così che sia a conoscenza della visita
È necessario un orario preciso per l’appuntamento, miraccomando la puntualità, per non creare code di pazienti che aspettano
Essere in buona salute
Misurazione temperatura con disinfezione mani e la solita mascherina
Se volete sapere sapere com’era andata la visita precedente.
Emanuele dormiva, almeno abbiamo fatto tutto con calma.
Appena entrati l’assistente della dottoressa l’ha svestito, pesato e misurato 6.150 kg per 62 cm, un bel cicciotto.
La dottoressa ha controllato il cuore, occhi, genitali, gambe, testa.
Nel caso della testa, ha guardato se era ancora storta, un po ancora lo è. Mi ha consigliato ancora di posizionarlo nel lettino con la testa inclinata dal lato che poco storto.
La visita è stata più veloce della prima volta. Ha detto che è tutto ok, che cresce bene di continuare così.
Mi ha anche detto che vedendo quanto cresce di peso e quanto mangia di latte artificiale al giorno, 120-150 ml, cinque volte al giorno. Forse è il caso di iniziare prima con lo svezzamento della frutta.
Di solito l’inizio dello svezzamento, se solo allattamento esclusivo al seno, si fa verso il 5-6 mese di nascita, ma se l’allattamento è misto, come il mio, dai 4 mesi è mezzo in poi.
Poi bisogna valutare ogni caso è a se.
Nel caso di Emanuele, essendo un gran mangione, mi ha consigliato se supero i 180 ml di latte alla volta, al giorno, di dirglielo che iniziamo anche prima dei 4 mesi e mezzo con la frutta. Siccome mi spiegava che molto probabilmente non gli basta più il latte e quindi rimane troppo affamato.
Anche perché in teoria dal 3 mese in poi, si dovrebbero allungare i tempi di pausa tra una poppata è l’altra, ma in realtà, dalle 3 ore minimo tra una poppata e l’altra, anticipa a 2 ore e mezza.
Secondo lei molto probabilmente lui è troppo affamato.
Quando mi sono avvicinata ai pannolini lavabili non è stato facile all’inizio capire le tipologie, le diversità e quali avrei dovuto acquistare. In realtà non c’è una regola, ognuno ha il suo preferito.
Penso che sia utile capire bene le proprie esigenze e quelle del bambino, per valutare bene quale fa al caso nostro.
Le tipologie di pannolini lavabili
AIO: all in one: già pronto, si indossa così. Ha già il panno assorbente attaccato e una cover impermeabile.
Pocket: ha una tasca dove all’interno si inseriscono i panni assorbenti, con cover impermeabile.
AI2: panno assorbente attaccato internamente alla mutandina impermeabile, tramite dei bottoni
Fitten: pannolino lavabile in tessuto dove va poi abbinata una cover a pantaloncino impermeabile
Prefold, musling e cirripa: sono tutti tessuti molto assorbenti, bisogna piegarli in modo adeguato, fasciando bene il culetto del bimbo e ricoprirli con una cover a pantaloncino impermeabile
Cover pantaloncino: ci sono di lana, pile e pul (impermeabile)
Io ho scelto i pocket, mi trovo molto bene, anzi Emanuele si è trovato molto bene 🙂 .
Pro e contro di ogni tipologia
AIO
Pro: già pronti, pratici, possono essere utilizzati anche dai papà. Contro: più lunga l’asciugatura, se si ha bisogno di aumentare l’assorbenza, magari per la notte, non è possibile.
Pocket
Pro: si può aumentare è diminuire i panni assorbenti così da avere quello che fa al caso nostro, pratici anche fuori casa. Contro: richiede un attimo di tempo per il montaggio e smontaggio dei panni assorbenti da mettete nella tasca del pannolino.
AI2
Pro: montaggio comodo, siccome i panni assorbenti sono posizionati all’interno della mutandina contenitiva tramite dei bottoni. Contro: è un po più lunga l’asciugatura, siccome i panni assorbenti sono cuciti insieme per essere più pratici da attaccare.
Fitten
Pro: molto naturali e di dimensioni più ridotte, utili per prematuri o bimbi sotto i 5 kg. Contro: senza la mutandina impermeabile esterna, non è possibile usarli, siccome non sono impermeabili.
Prefold, musling e cirripa
Pro: naturali ed è possibile utilizzare qualsiasi tipo di tessuto per aumentare l’assorbenza Contro: occorre fare un po di pratica per la chiusura dei pannolini, siccome vanno piegati secondo uno schema. Utilizzabile solo con la mutandina impermeabile siccome sono tessuti naturali.
Accessori utili per i pannolini lavabili
Veli raccogli pupù: veline in materiale organico, biodegradabili. Se sono sporchi solo di pipi, lavabili in lavatrice e riutilizzabili. Sporchi di pupù, si buttano nel wc. Permettono di sporcare meno i pannolini e più pratici nel cambio pannolino. Io mi sono trovata molto bene ad utilizzarli.
Wet bag: borsa impermeabile per il trasporto dei pannolini lavabili usati quando si è in viaggio. Molto utile se no comunque un sacchetto di plastica può andare bene.
Salviettine lavabili o piccoli musling: per il lavaggio e l’asciugatura del culetto del bimbo. Io ne ho comprati 10 da 20×20 cm in cotone, comodi e veloci da lavare e asciugare.
Inserti in microfibra e in cotone: da aggiungere nelle tasche dei pochet dei pannolini lavabili. Io ne ho comprati 10 a parte che utilizzo spesso.
Mutandine impermeabili: se si vuole usare i fitten e i prefold, musling e cirripa.
Hai bisogno di altre informazioni sui pannolini lavabili? Leggi anche questo mio articolo sulle varie tagli disponibili, su come farlo indossare correttamente al tuo bambino e su come lavarli ed asciugarli.
Era un pò di tempo che avrei dovuto scrivere questo articolo sui pannolini lavabili.
Aspettavo di avere tutte le informazioni e soprattutto di averli provati, riprovati, strausati. C’è bisogno di esperienza diretta secondo me per parlarne.
Mi ero avvicinata a questa tipologia di prodotto ancora quando ero incinta di Emanuele. Forse ero al 5 mese. All’inizio non capivo molto cosa dovevo acquistare, dove e di che tipologia, insomma ero molto confusa. Ho iniziato vedendo dei video dove spiegavano le differenze.
Mi ricordo di aver raccontato la mia voglia di intraprendere questa strada ai vari parenti e amici. Mi hanno tutti sconsigliato l’acquisto, non avendo mai avuto esperienze dirette, dicendomi, ti diamo 2 settimane, poi vedrai che non li vuoi più usare!
Sinceramente la prima cosa che mi aveva fatto pensare di utilizzarli è stato il fattore economico. Sarei rimasta a casa 4-6 mesi e avendo la partita IVA non avrei incassato nulla, quindi bisognava risparmiare. Poi comunque l’idea di non inquinare e di non avere sacchi e sacchi di pattumiera da buttare, mi faceva sentire meglio.
Quindi gli ultimi 2 mesi della gravidanza mi sono attivata per acquistare alcune marche diverse. Ho capito che è meglio prenderne di marche diverse così da vedere con quali ci si trova meglio e ogni pannolino ha anche vestibilità differenti.
per avere un ricambio e non fare troppe lavatrici (ogni 2-3 giorni) è utile averne 20-25
esistono tante marche e tanti prezzi differenti, non è detto che più spendi e più ti trovi bene, ci sono anche marche più economiche ma con una buona assorbenza
Io ho scelto i pannolini pocket con cui mi trovo molto bene. Hanno una cover impermeabile e degli inserti assorbenti di cotone da inserire all’interno della cover.
Hanno fantasie molto belle, colorate e fantasiose, che danno un tocco di originalità.
Taglie
Taglia S: per i neonati o newborn 3-9 kg
Taglia L: dai 9-15 kg
Taglia unica: 5-18 kg
Con bottoni o con chiusura a velcro
Io ho preso taglia unica.
Preferisco la chiusura a bottoni è più facile regolare il giro coscia.
Siccome Emanuele è nato di 3 kg, ho preferito prenderli tutti da 5-18 kg. Quindi il primo mese ho aspettato ad usarli fino a raggiungere i 5 kg. Sinceramente penso che sia più comodo aspettare dal 2 mese. Il primo mese i cambi sono molto frequenti, si ha davvero poco tempo e ci si deve riprendere dal parto.
Ci vuole un po di tempo per ingranare e capire come organizzarsi ma poi vi verrà naturale e non vorrete più tornare indietro. Poi vedere il culetto del vostro bambino così bello ripagherà tutto.
Come si lavano
Cover: in lavatrice a 40 gradi
Inseriti: in microfibra o cotone fino a 60 gradi in lavatrice
Detersivo: delicato naturale e se volete pochissimo ammorbidente naturale (tipo winnis)
Non preoccupatevi se gli inserti escono un pò gialli. Se stesi al sole si sbiancheranno completamente.
Io non ci credevo ma è vero!
Sbiancante: percarbonato di sodio, se necessita di candeggio naturale. Non usate candeggina che può rovinare gli inserti e render meno assorbente.
All’inizio è utile lavare almeno una volta la cover impermeabile e 2-3 volte almeno gli inserti assorbenti. Più si lavano e più assorbono.
E’ possibile lavarli anche con il resto della biancheria.
Per l’asciugatura: se è possibile al sole, in poche ore sono asciutti. Se è brutto tempo o fa freddo, in casa. Le cover in massimo una giornata sono asciutte, invece gli inserti ci vogliono anche 2 giorni. Se avete l’asciugatrice potete utilizzarla.
Cambio pannolini lavabili
I pannolini dovrebbero essere cambiati ogni 3-4 ore, ma io ho provato anche a cambiarlo dopo 6-7 ore e il culetto era super bello.
Io uso anche delle veline raccogli pupù biodegradabili che metto tra il culetto del bimbo e il pannolino lavabile, utili per la raccolta della cacca e per sporcare poco il pannolino.
Se il pannolino è sporco di cacca, dopo aver buttato la velina nel wc, lo sciacquo con acqua calda e lo spazzolo per rimuovere tutta la cacca.
Uno dei momenti più emozionanti dopo il ritorno a casa è il primo bagnetto.
È un momento molto intimo e un ricordo che non ci scorderemo mai.
Per il primo bagnetto è consigliabile aspettare la caduta del cordone ombelicale.
Molti non vietano di farlo anche prima, ma poi bisogna asciugare bene il cordone ombelicale perché non deve rimanere umido per non fare infezione. Di solito il cordone si stacca dal 10-30 giorno dalla nascita. Facciamo attenzione che la base sulla pelle non sia rossa se no va fatto vedere.
Il primo bagnetto è un momento intimo che va condiviso con il papà e i familiari stretti.
Quando va fatto:
con mamma e papà e nel caso fratelli
con cordone ombelicale staccato
la sera dopo il pasto, prima di andare a letto, siccome concilia il sonno, lo rilassa
Il neonato non deve essere malato
Almeno una volta alla settimana, anche tutti i giorni se volete
Quando mamma e papà sono rilassati e hanno tempo da dedicare al piccolo
Cosa serve:
Vaschetta per il bagnetto in alternativa anche il lavandino del bagno se è abbastanza ampio
Sapone neutro liquido per neonati o anche amido di riso
Asciugamano per neonato o un asciugamano grande
Termometro acqua o si può misurare con il gomito se non scotta, deve essere 37 gradi l’acqua della vaschetta
Spugna morbida naturale, se no si può usare anche le mani per sciacquare il bimbo
Phon o stufetta per scaldare l’ambiente, devono esserci almeno 22 gradi nella stanza
Vestiti e pannolino puliti per il cambio
Noi abbiamo aspettato quasi 3 settimane prima di farlo, cosi che cadesse il cordone ombelicale. Lo abbiamo fatto la sera dopo aver mangiato al seno, prima di dargli latte artificiale.
Il latte artificiale è un po pesante sarebbe meglio darglielo dopo il bagnetto. Non opportuno fare il bagnetto a stomaco vuoto perché potrebbe essere agitato e non godersi il bagno.
Emanuele era mezzo addormentato e non si è quasi accorto che era tutto nudo.????
Alcuni neonati appena vengono messi nell’acqua siccome si sentono nudi e sentono l’acqua addosso piangono appena entrano nella vaschetta. Se è cosi consigliano di avvolgerli in un telo leggero e immergerli nella vaschetta con addosso il telo, poi lo si toglie in acqua piano piano.
Emanuele a parte qualche faccia strana appena entra in acqua poi è bravo. L’acqua gli ricorda quando erano in pancia nel liquido amniotico e li rilassa.
Come si fa il bagnetto:
Per metterlo nella vaschetta bisogna sorreggerlo con il nostro braccio sinistro. La sua testa deve stare nell’incavo del gomito e con la mano dobbiamo tenere e sorreggere il suo braccio sinistro. Le gambe e il busto galleggeranno nella vaschetta e lui le muoverà per nuotare. La testa non deve essere immersa al massimo solo appoggiata all’acqua.
Attenzione alle orecchie a non fare entrare anqua che sono molto delicate e molto comune l’otite.
Per prima cosa si lavano le mani, le gambe, il corpo poi per utilimissimo la faccia e la testa. La testa è il punto che disperde piu calore quindi è bene non farla raffreddare.
La durata può variare da bimbo a bimbo, se piace si può tenere in acqua un po di più, comunque 15 min massimo. Il sapone è meglio disperderlo nell’acqua della vaschetta, non va bene insaponare il neonato.
Appena uscito dall’acqua va asciugato bene anche dietro le orecchie, le ascielle, la testa va sfregata con asciugamano mai asciugata con phone.
Poi se è tranquillo gli si può fare anche un massaggio con olio alla schiena e gambe. Se invece piange per essere asciugato provate a tenerlo in braccio con l’asciugamano vicino alla stufetta cullandolo si calmera.
Poi rivestitelo e pappa e nanna.
Più diventerà grande, più il bagnetto può essere un’occasione per giocare svagarsi con anche qualche gioco insieme a mamma e papà.
Ogni bambino è diverso e anche ogni bagnetto, magari una sera gli piace un’altra frigna. Sperimentate capirete cosa preferisce il vostro bimbo
Un giorno Emanuele, eravamo nella 3 settimana di vita, era agitatissimo, ho pensato alle coliche. Ma in realtà arrivano più avanti. Poi non piangeva, era solo molto nervoso. Io dicevo che faceva la biscia.
In braccio si dimenava tutto, anche al seno continuava a ciucciare con foga e si muoveva tantissimo con il corpo. Molte volte lo attaccavo e si continuava a staccare dalla tetta. Me la tirava, me la maltrattava che mi si erano infiammati i capezzoli. Anche se non doveva mangiare era agitato e nervoso. Non capivo cosa avesse.
Mi sono informata un attimo e essendo nella 3 settimana di vita, mi hanno detto che poteva essere uno scatto di crescita.
In pratica in pochi giorni, al massimo una settimana il neonato cresce improvvisamente.
La sua circonferenza cranica e la sua lunghezza crescono di scatto, quindi ecco il nervosismo.
Ha bisogno di più nutrimento per affrontare questo scatto improvviso e attaccandosi molto più spesso al seno lo stimola a produrre di più.
Gli scatto di crescita avvengono:
Il secondo giorno dopo la nascita, è legato al cambiamento della flora batterica intestinale conseguente all’assunzione del colostro e del latte materno, ma alcuni ricercatori lo pongono in relazione con il desiderio, da parte del bimbo, di manifestare la propria autonomia e l’uscita completa dalla madrea
A 3-4 settimane
A 6-8 settimane
A 3 mesi
A 6 mesi
A 9 mesi
A 12 mesi
Sinceramente è molto facile accorgersi sono proprio diversi dal solito. Percepisci il nervosismo.
Cosa fare:
Cercare di assecondarlo
Se vuole poppare anche ogni 20 min concedeteglielo
Cercare di rimanere calmi
Cercare di calmarlo, parlandogli e ccarezzandolo
Il bagnetto potrebbe aiutare a rilassarlo
Cercherà il più possibile di mangiare, quindi è normale averlo sempre attaccato in quei giorni, poi tanto passano non disperate.
Durano dai 2-7 giorni.
Vi accorgerete come se improvvisamente da un giorno all’altro sembreranno cresciuti. Io davvero da un giorno all’altro ho notato non gli si chiudevano più le tutine????. Mi sono detta ma sei cresciuto nella notte ????
Poveri cuccioli affrontano anche loro tanti cambiamenti dobbiamo capirli, consolarli e cercare di tenere la calma, perché la nostra tranquillità serve anche a calmare il nostro bambino.
Arriva dal 2-5 giorno dopo il parto. La sera ho sentito un gran caldo al seno e al petto, poi in faccia una vampata di calore e poi anche dei brividi di freddo, era proprio l’arrivo del latte, la montata lattea. Ho anche misurato la febbre ne avevo 37.5, tutto normale dicono. Però non vi nascondo che il fatto di avere la febbre dopo 5 giorni di ritorno dall’ospedale mi aveva fatto preoccupare che non avessi preso il maledetto corona virus. Poi mi hanno detto di misurare la febbre al linguine o nell’orecchio. Se allatti non si misura mai alle ascelle e era tutto ok.
Differenze tra allattamento al seno e artificiale
L’allattamento al seno è davvero una fortuna per il nostro bimbo per la sua salute e un vero regalo per la sua crescita.
Ma capisco anche chi gli dà solo artificiale perché è più pratico, veloce da mangiare, il bimbo dorme di più è si sa quanto mangia, quindi più sicuro per stabilire la crescita almeno all’inizio.
L’allattamento al seno invece è molto più lungo, il bimbo si addormenta molte volte, per il profumo della sua mamma, il caldino del latte e del seno che lo tranquillizza. L’allattamento al seno può dare problemi di dolori al capezzolo perché di solito è attaccato male o si ha un capezzolo piccolo.
Come capire se cresce
Se si vuole capire quanto mangia bisogna pesarlo prima è dopo ogni pasto. Se poi come me fate alimentazione mista, seno e artificiale è ancora più complicato. Ci è voluto un pò per calibrarci e capire quanto e quando dare l’artificiale.
Al seno andrebbe allattato ogni 2 ore, di notte se richiede anche di più. Perché è proprio di notte che si stimola il seno a produrre di più. In pratica lo hai sempre attaccato. Poi la tetta per lui è cibo, ma anche consolatoria, gioco, vicinanza alla mamma, protezione, si la tetta è tutto????
Da mamma quando piange e non sai più come calmarlo e cos’ha, gli dai la tetta e lui si calma subito. Alla fine sei sempre con le tette di fuori i primi mesi.
Io dicevo che stavo facendo una quarantena, dovuta al coronavirus, in topless.
Ma la fatica la si fa, per la sua salute, gli stiamo facendo un grande regalo, tanti anticorpi e tanto nutrimento.
Ogni mamma produce il latte giusto per il proprio bimbo, è davvero così.
Stiamo facendo anche a noi mamme, un regalo in salute, ci protegge da tante malattie.
Quindi il seno è decisamente più impegnativo dell’artificiale, ma più sano, quindi bisogna avere pazienza e tenere duro perché questo è un regalo che dobbiamo fare a nostro figlio, il secondo regalo dopo averlo fatto nascere???? .
Tanti giorni avrei voluto mollare con l’allattamento al seno, dopo continui dolori al capezzolo, lui sempre attaccato, pomeriggi passati sempre sul divano ad allattare, mi sono detta, basta non ne posso più, poi un bel respiro e si ricomincia.
Il bello delle prime settimane è che ogni giorno è diverso anzi molte volte da un’ora all’altra la giornata da pessima diventa bella. Pazienza è la sola parola.
Allattamento e pannolini
Anche il controllo dei pannolini è importante, devono essere almeno 7-8 bagnati di pipì è 2-3 di cacca al giorno, se si da anche artificiale la cacca può anche essere a giorni alterni, il latte artificiale li rende un po stitici. Il colore della cacca se allattati al seno è gialla con pezzettini bianchi, ma abbastanza liquida, con artificiale rimane più solida e più scura.
Problemi al seno per allattamento
Io per risolvere i problemi di allattamento al seno, uso la crema della Medela, che serve per far guarire i capezzoli dalle ragadi o taglietti.
E comunque dopo continui dolori al capezzolo e non mi passava ho iniziato ad usare i coprì capezzoli della Medela per ogni allattamento e non li ho più abbandonati, non ho più dolore mi sono guariti i capezzoli, ed Emanuele riesce a mangiare.
I coprì capezzoli non sono ben accettati da tutti i neonati specialmente se solo allattati al seno perché non capiscono cosa devono fare, ma il mio usando già il biberon non ha avuto problemi.
Il biberon che sto usando è quello che imita la suzione del seno, sempre della Medela, si chiama Calma, gli altri biberon non riusciva a succhiare siccome è abituato alla suzione della tetta.
Poi prima di ogni allattamento mi hanno consigliato di fare un massaggio con panno e acqua calda, al seno, così da permettere al seno di svuotarsi molto più velocemente quando il bambino succhia perché attiva tutte le ghiandole. Evitando di farvi venire la mastite molto comune purtroppo.
Posizioni per allattamento
Sulle posizioni per allattare ognuno dovrebbe provare e trovare la sua posizione preferita.
Io sono partita con la posizione classica dove lui è sdraiato sulla nostra pancia e alternavo con quella chiamata rugby, dove il bimbo è posizionato di lato alla vita con la nostra pancia libera. A lui queste posizioni per le prime settimane piacevano e io riuscivo a gestire meglio, l’allattamento. Siccome sia io che lui dovevamo fare un po di pratica sull’attacco al capezzolo corretto così da non aver dolore. In questo caso usavo il cuscino per allattamento per darmi una mano.
Poi sono passata alla posizione più comoda dove lui e sopra, pancia contro pancia che mi permette di essere rilassata sul divano o sulla poltrona. E fare attenzione all’attacco naso bimbo e nostro capezzolo cosi da avere un attacco al seno corrento. Più l’attacco è corrento più l’allattamento sarà piacevole e non doloroso. Se avete dolore è sicuramente attaccato male e rischiate vi vengano le ragadi, quindi attenzione.
Integratori per aumentare il latte
In ospedale mi hanno consigliato un integratore per aumentare la produzione di latte, si chiama Più Latte dell’Umana, sono bustine, 1 al giorno. Poi la pediatra mi ha consigliato anche di fare una volta al giorno la tisana galattogena. Si trova tutto in farmacia. Ho notato che un pò è aumentato il mio latte.
Già al corso preparto avevano cercato di farci immaginare come sarebbe stato, ma è sempre stata confusa quell’immagine.
I miei dubbi erano capire perché piangeva e così poter soddisfare i suoi bisogni. Anche l’idea della notte e lui che piangeva, avevo dei dubbi che lo sentissi nel sonno siccome sono sempre stata una che aveva il sonno pesante. Il marito più volte usciva di notte con i cani per i loro bisogni e io non mi accorgevo di nulla.
Ecco com’èra la mia vita prima di Emanuele????.
I primi giorni non sono stati facili, Emanuele è in generale un pò piangiotto, lui si sveglia e già piange, ha pochi momenti di tranquillità a parte quando dorme.
All’inizio anche lui poveretto deve capire come funziona la vita fuori dalla pancia. Dopo 3 giorni che sono tornata dall’ospedale fortunatamente mi è arrivata la montata Lattea è stata già una vera fortuna.
Mi sono svegliata il mattino e ho guardato la mia maglietta era tutta bagnata sui seni, non capivo ho alzato la maglia e colavo come una mucca. Subito ho attacco Emanuele che non vedeva l’ora siccome era sempre stato un mangione.
Mi aveva conciato i capezzoli che mi usciva il sangue perché non usciva nulla a parte il colostro. Appena ha finito di mangiare si è addormentato per 2 ore, era in coma, penso che anche lui non ci credesse ????.
Con l’arrivo del latte e con qualche biberon di artificiale e cambiando un attimo la posizione di allattamento, pancia contro pancia in verticale sul petto, le settimane sono volate e anche Emanuele piangeva di meno perché mangiava.
La notte allattando al seno non è così tanto dura.
Basta tirare fuori la tetta e attaccarlo poi io mi riaddormento finché non finisce di mangiare e lo sdraio nel lettone di fianco a me. Ci abbiamo provato in ogni modo a metterlo a dormire di giorno e di notte nella sua culla, ma 10 min e si sveglia non c’è verso. Ci sono notti che si dorme anche 4-5 ore di fila altre che ogni ora sono sveglia che vuole mangiare, dipende. Diciamo che i primi 2-3 mesi non c’è una regola si deve ancora stabilizzare la situazione.
Le giornate volano davvero. Ok che siamo comunque in quarantena per il corona virus come tutti, ma tra allattamento, cambi pannolino e dormite, arriva sera e non ti sei accorto e molte volte neanche lavato la faccia. La cosa buona di questa quarantena che mio marito può lavorare da casa e si è davvero goduto Emanuele e i suoi primi mesi, non sarebbe mai potuto succedere senza il virus, quindi di questo lo ringrazio ????.
Ma del fatto che nessun parente abbia potuto vedere Emanuele, ma solo tramite video chat, mi dispiace molto, ma non si può avere tutto.
Comunque le prime settimana le ho passate davvero sul divano con lui attaccato al seno, ero davvero molto stanca, non avevo voglia di fare nulla.
Per 10 giorni ho dovuto comunque continuare a prendere 2 antibiotici 2 volte al giorno con punture di eparina e sciroppo per scaricarsi, tutto per l’episotomia dovuta al parto. Quindi anche fisicamente ho iniziato a sentirmi meglio dalla 3 settimana, che mi sentivo davvero di fare qualcosa, oltre curare il mio bambino.
È giusto darsi tutto il tempo per riprendersi e concentrarsi solo sul proprio neonato.
Se lui sta bene noi stiamo bene, il resto pulizie ecc.. può aspettare, non c’è fretta. E facendo così io sono stata benissimo quei famosi pianti o umore altalenante io non mi sono accorta, ero felice e tranquilla con il mio bimbo in braccio.
Subito dopo il parto, si rimane per qualche ora con il proprio neonato nudo con solo il patello, il cappellino e il proprio compagno in una stanza vicina alla sala parto. È utile controllare il neonato se respira bene se è sveglio intanto che si attacca la prima volta al seno.
A me hanno aiutato le ostetriche a capire come attaccarlo al seno. Sono momenti unici per la tranquillità dopo tutta la fatica del parto e per la novità e l’emozione di avere finalmente fra le braccia il proprio bambino.
E da lì inizia tutta l’avventura????
Dopo il neonato viene portato al nido per verificare tutti i parametri vitali e verificare la sua salute, per all’incirca 2-3 ore.
Nel frattempo la mamma torna in camera con il letto, se ci si deve alzare bisogna chiedere l’intervento di una infermiera perché si è deboli, poi io avevo fatto anche epidurale quindi potevo avere cedimenti alle gambe.
Entro le 2 ore dopo il parto bisogna fare la pipì, se non si riesce devono purtroppo mettere il catetere.
Appena si arriva in camera viene portato il cibo, perché dopo lo sforzo bisogno mangiare. Io l’ho divorato????
Poi finalmente ho comunicato ai miei genitori e amici e parenti la bella notizia????
In queste 3 ore di attesa che ritorni dal nido il proprio bimbo è bene rilassarsi e dormire un pò. Io non sono riuscita, sarà stata tutta l’ossitocina, ma non riuscivo a dormire ero ancora piena di adrenalina.
I papà tornano a casa e ha inizio la prima notte con proprio bimbo.
Emanuele è arrivato alle 2 di notte, dormiva, mi hanno fatto vedere come allattarlo e non ha pianto molto, i neonati sono anche loro stanchi. Anche per il neonato è uno sforzo.
Io non riuscivo ad alzarmi per i punti è così lo allattavo a letto, diciamo che la prima notte è andata abbastanza tranquilla.
Ormai in tutti gli ospedali se si fa parto normale c’è il roaming, il bimbo è sempre in camera con la mamma.
Il giorno dopo arrivano presto a svegliarci, Emanuele aveva dormito nel letto con me. Mi fanno vedere come cambiarlo, lavarlo e medicare il cordone. Mi danno un suo quadernino dove devo scrivere ogni qualvolta lo allatto, fa la pipì e la cacca.
I primi giorni la cacca è molto scura e appiccicosa è il meconio, sono tutte le sostanze che ha assunto nella pancia.
Bisogna controllare che i primi giorni deve fare almeno 1-2 cacche al giorno e 3-4 pipì.
I patelli della Pampers dei primi giorni, hanno una striscia esterna in mezzo che si colora di blu quando ha fatto la pipì, siccome essendo bianca la pipì molte volte non è facile capire.
Mi viene spiegato come allattare, le varie posizioni per attaccarlo bene al seno. Ma lui non è molto convinto si innervosisce subito perché non esce molto ora, c’è solo il colostro, ma deve succhiare per averlo.
I primi giorni scorrono tra poppate, cambi e riposo quando si riesce e ne approfitto quando c’è il papà.
Non è facile perché Emanuele inizia a essere affamato, la montata Lattea non mi è ancora arrivata, arriva dai 2-5 giorni dopo il parto, se si stimola abbastanza il seno. I capezzoli siccome non riuscivo a stare seduta per i punti iniziano a essere doloranti e anche allattare inizia a essere molto doloroso. Ma se non lo attacco lui piange e non fa arrivare il latte.
Alla fine siccome Emanuele piangeva sempre mi hanno dato un piccolo rimbocco giornaliero di latte artificiale, per cercare di calmarlo.
Intanto mi consigliano una crema per alleviare le ragadi al seno, della Medela, va meglio.
Ho davvero assillato il personale del nido a farmi capire bene come attaccare bene al seno Emanuele. Lui appena lo avvicinavo piangeva e non si attaccava, finalmente con il loro aiuto abbiamo trovato una posizione dove lui era calmo e si riusciva ad attaccare, anch’io ero più serena. È importante perché appena vai a casa sei solo e devi sapere come fare.
Non sono stati giorni facili perché io ero molto dolorante dal parto, avevo attaccato sempre le flebo e avevo sempre in braccio Emanuele, solo sdraiarsi a letto con flebo ed Emanuele era un’impresa.
Ma ogni giorno va sempre meglio, bisogna tenere duro e andare avanti.
I giorni dopo vi farà male tutto come se aveste fatto un mese di palestra, ogni muscolo era dolorante per lo sforzo.
Dopo visita di controllo mia e di Emanuele, dopo 48 ore dal parto, si può tornare a casa.