Il primo Natale con la pancia. Almeno non si noterà se sono ingrassata durante le feste, e se siamo gonfie dai mega pranzi e forse i parenti la smetteranno di chiedervi, ma quando ci fate un nipotino!
Le cose positive di essere incinta a Natale:
La pancia ti aiuta a superare le file interminabili alle casse dei supermercati.
I parcheggi è più facile trovarli. In molti centri commerciali esistono i parcheggi cortesia o rosa.
I regali sono quasi obbligatori per una donna incinta, da ricevere. Anche se poi sono tutti regali per il nuovo bebè, ma noi future mamme siamo contente.
In chiesa c’è sempre chi ci fa sedere.
Non sei obbligato ad aiutare a sparecchiare dopo il pranzo, non ti devi affaticare!
Nessuno ti dirà che ti vede ingrassata!
Insomma sembra proprio che sarà un bel Natale!
Auguri a tutte, godiamocela che è solo per quest’anno!
Siamo entrati nel terzo trimestre di gravidanza, il tempo scorre velocemente. All’inizio pensi che 9 mesi siano lunghissimi e poi ti ritrovi che ne mancano poco meno di tre mesi e ti manca ancora molto da fare e da comprare. E’ proprio vero che servono 9 mesi per abituarci all’idea e prepararci.
Era un mese e mezzo che non vedevo più il mio Emanuele nella mia pancia. I progressi riuscivo a percepirli dai suo movimenti più intensi, ma volevo anche vederlo.
Purtroppo era girato con la faccia rivolta verso il dentro e se prima con l’ecografo riusciva facendo un po’ di pressione a farlo spostare ora non gli interessa proprio di cambiare posizione.
Penso che le ecografie di gravidanza più belle siano le prime, me lo dicevano ma non ci credevo molto. E’ visibile quasi completamente invece in questa ecografia del terzo trimestre di gravidanza vedi pezzi di arti, le gambe, la testa, ma non lo percepisci tutto. Inizia a rannicchiarsi siccome non ci sta più molto, ed è davvero difficile vederlo tutto. Poi non eravamo nello studio di sempre, siccome al mio ginecologo gli si era rotto l’ecografo e mi sembrava un po’ vecchiotto quello di oggi.
Il mio ginecologo dall’ecografia del terzo trimestre di gravidanza verifica scrupolosamente il battito, il flusso sanguino del cordone ombelicale e delle arterie uterine, sono importati per verificare che il bambino sia nutrito in modo regolare e non ci siano disfunzioni.
Tutto ok, ma è bene sempre controllare.
Si chiama flussimetria o Doppler è una metodica d’indagine basata sugli ultrasuoni, come l’ecografia, che permette di misurare la quantità e la velocità del sangue che circola in un determinato vaso sanguigno. Durante la gravidanza, questa metodica viene utilizzata in particolari situazioni per valutare lo stato della circolazione fetale e il funzionamento della placenta, l’organo che permette il trasferimento di ossigeno e sostanze nutritive dalla mamma al bambino. È una metodica ormai di semplice utilizzo e la gran parte degli ecografi oggi possiede la funzione Doppler.
Poi si procede a misurare il femore per sapere le sue lunghezze e la macchina che esegue l’ecografia riesce con altre misurazioni a dirci il peso. Peso e misure femore e testa, vengono sempre inseriti in una curva di crescita stampata su carta, dove si capisce se sta crescendo bene.
Durante l’ ecografia del terzo trimestre di gravidanza, il ginecologo rileva tanti valori del nostro piccolo che sono indicati generalmente con delle sigle come AC (circonferenza addominale), BDP (diametro biparietale), HC (circonferenza cranica), HL(lunghezza omero), FL/FE/F (lunghezza femore), ODP (diametro occipito-frontale)… tutte queste servono per valutare le dimensioni fetali e nel tempo il tasso di crescita per settimana di gestazione.
Emanuele pesa 1080 gr ed è lungo 38 cm, già bello grande e siamo alla 27 esima settimana di gravidanza e dalle tabelle risulta al 50 percentile nella norma con una crescita regolare.
La pancia cresce, ma come dice il mio ginecologo in tema natalizio, abbiamo un bel panettone. Siamo aumentati di 2 kg ancora in un mese e mezzo, siamo a 7 kg in totale. Diciamo che va bene perché io sono magra di costituzione.
Prima della gravidanza pesavo 47 kg. Ma non esageriamo ad ingrassare.
Poi il ginecologo ci consiglia di prenotare:
la visita anestesista da fare un mese prima del parto. Obbligatoria se si vuole nel caso scegliere il giorno del parto per l’epidurale, senza questa visita fatta precedentemente non è possibile farla. Prima della visita bisogna fare un cardiogramma e degli esami del sangue emocromo + piastrine, tutti gratuiti con la prenotazione della visita, analgesia preparto. Io sinceramente non vorrei fare l’epidurale, anzi vorrei fare il parto in acqua quindi non è possibile farla, ma vedremo poi al momento sempre meglio avere tutto.
esami mensili, urine e sangue e tiroide nel mio caso.
E ci consiglia di fare la vaccinazione contro la pertosse, tetano e differite, trivalente. Consigliata dalla 28 alle 36 esima settimana di gravidanza. Non tanto per noi gestanti, che abbiamo già fatto questa vaccinazione ma per il neonato che fino al 2-3 mese di vita rimane coperto, siccome se le prendesse in quei mesi potrebbe essere anche fatale.
Gli ultimi 3 mesi per il fisico sono impegnativi. Ma c’è anche chi accusa già dei problemi di gambe gonfie e ritenzione idrica già dal secondo trimestre.
Io non ho mai sofferto di pressione alta, anzi ho sempre avuto la pressione molto bassa. Anche le gambe gonfie non le ho mai viste. Pensavo che l’ultimo mese potevo magari avere qualche fastidio. Invece in coincidenza con i pranzi prenatalizi, ho notato il gonfiarsi delle gambe. Sicuramente la pancia è molto aumentata e le gambe possono gonfiarsi per la pressione della pancia.
Principalmente, le cause scatenanti sono l’aumento di peso, l’aumento – di circa il 20% – del volume ematico, l’ingrandimento delle dimensioni dell’utero con conseguente compressione della vena cava e delle vene iliache che portano a un rallentamento del ritorno venoso negli arti inferiori ed gonfiore degli arti inferiori. Inoltre, anche l’effetto vasodilatatore del progesterone e degli estrogeni determinano stasi venosa, contribuendo a creare ritenzione idrica, con accumulo di liquidi negli arti inferiori e i cambiamenti ormonali favoriscono il gonfiore e gli sbalzi di pressione.
Come cercare di alleviare il gonfiore:
E’ bene bere molto, fino a 2 litri di acqua al giorno aiuta davvero tantissimo a sgonfiare le gambe.
Tenere alzate le gambe o con un cuscino anche la notte
Fare pediluvio con acqua fredda e sale
Cercare di stare attenti all’alimentazione, poco sale e evitare cibo grasso.
Camminare, non stare troppo seduti, la posizione seduta schiaccia il flusso sanguigno delle gambe e possono peggiorare
Non esagerare con le camminate
Evitare di stare in ambienti troppo caldi
Portare scarpe comode
Anche la stagione conta. In estate è davvero più facile soffrire di gambe gonfie, in inverno è più difficile. Ma non è una regola siccome come si è visto nel mio caso è inverno e anch’io ho avuto problemi.
E’ sempre opportuno valutare se il gonfiore è improvviso o progressivo: nel primo caso è sempre bene rivolgersi al medico. Se i disturbi permangono per più di una settimana, non si vedono dei miglioramenti e si avvertono dolori alle gambe e forti malditesta si consiglia di consultare il proprio medico e sottoporsi ad accertamenti clinici. Comunque è sempre bene nel frattempo misurare anche la pressione sanguigna. Se la minima è sotto i 90 e la massimo sotto i 140 si può stare tranquilli e cercare di adottare qualcuno dei consigli precedenti. In caso contrario rivolgersi subito al medico, perché può essere pericoloso per il bambino.
Comunque nel mio caso la sedentarietà e la dieta dovuta a questi continui pasti abbondanti, avevano causato questo gonfiore. E’ bastato bere di più tornare ad una alimentazione normale e a camminate giornaliere che in qualche giorno mi è passato tutto. Ma non vi mento che mi ero preoccupata.
La dieta è fondamentale sia come prevenzione che come soluzione. Molte volte può davvero fare miracoli anche per chi anche prima della gravidanza soffriva di gambe gonfie e pressione alta.
Cosa è consigliato mangiare:
Non mangiare troppo. La gravidanza richiede un apporto calorico superiore al normale, è vero, ma non bisogna esagerare. Come si è visto, infatti, l’aumento i peso è uno dei fattori responsabili della ritenzione idrica.
Non eccedere nei farinacei specie quelli contenenti in pane, pizza ecc.in quanto tendono ad aumentare il gonfiore.
Evitare salati e grassi poco digeribili, perché tendono a favorire la ritenzione idrica. Si consiglia, in aggiunta, di evitare determinati cibi confezionati, in quanto contengono delle quantità di sale ignote (quindi non controllabili) e, spesso, eccessive.
Bere molta acqua per favorire l’attività renale e la diuresi.
Aumentare l’introito di cibi come frutta e verdura che sono cibi sani e favoriscono la diuresi e contengono molte fibre che regolarizzano l’attività intestinale. Inoltre, la frutta sostituisce, parzialmente, i farinacei eliminati.
Aumentare l’introito di cibi ricchi di vitamine. Le vitamine sono contenute non solo nella frutta e nella verdura ma anche nell’olio, nelle mandorle, negli arachidi, nel germe di grano ecc.
Aumentare l’introito di cibi, che sono noti per migliorare la circolazione sanguigna. Alcuni esempi di cibi favorenti la circolazione sanguigna sono: aglio, cipolla e frutti di bosco
Il nostro corpo è in continuo cambiamento in gravidanza è bene fare attenzione sempre ai nostri cambiamenti e cercare di capire la causa per non avere complicanze serie.
Talvolta, l’eccessivo gonfiore ai piedi e nelle altre parti del corpo è segno di una sindrome molto temuta dalle donne incinte, nota col nome di preeclampsia o gestosi.
La preeclampsia è caratterizzata, oltre che da una forte ritenzione idrica, anche da proteinuria e ipertensine.
La pressione sanguigna è bene controllarla settimanalmente, soprattutto l’ultimo trimestre anche il ginecologo consiglia di tenere sotto controllo la pressione perchè può alzarsi nell’ultimo periodo. Se si vuole si può andare in farmacia o io ho preferito comprarlo su amazon, il prezzo è contenuto e può sempre servire.
A molte future mamme capita di fare un’ecografia o di sentirlo singhiozzare nella pancia. A me fino ad ora non mi era mai capitato. Forse non davo abbastanza attenzione ai rumori, ma non mi sono mai accorta.
Una domenica pomeriggio ho sentito in basso verso le ovaie un ticchettio ritmico tipo orologio e ho pensato fosse lui con il singhiozzo. E’ durato tipo 2-3 minuti e ho pensato lo sentissi così basso perché lui sta sempre testa in giù.
Il singhiozzo dicono che sia un sintomo diffuso dal 3 mese in poi, ma che è possibile sentirlo dalla 20 esima settimana in poi, meglio nel terso trimestre.
l singhiozzo del bebe in gravidanza, indica che il bambino si sta preparando alla vita extra-uterina. I sussulti intermittenti dipendono dal movimento dei muscoli della gabbia toracica e si manifestano in relazione al normale processo di sviluppo dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso. Più dettagliatamente, il singhiozzo del feto è correlato alla maturazione ed al perfezionamento dei vari meccanismi fisiologici caratterizzati dalla coordinazione dei riflessi.
O più semplicemente cerca di respirare, ma beve il liquido amniotico.
E’ un fenomeno molto comune che si risolve nel giro di pochi minuti e può presentarsi anche svariate volte. Il singhiozzo del feto è segno che l’apparato respiratorio si sta sviluppando bene.
In pratica, è come se si stesse allenando alla respirazione con i polmoni, pur non essendoci aria nel sacco amniotico. Inspirando, il feto inala del liquido che scende inavvertitamente nella trachea e viene espulso, poi, dalla bocca tramite il singhiozzo.
Nel primo e secondo trimestre, il singhiozzo del feto può essere simile ad uno sfarfallio o ad una vibrazione, meglio percepibile quando la donna sta riposando. Con l’avanzare delle settimane questo movimento diventa più complesso e segnala che il bambino sta crescendo. Il singhiozzo si trasforma così in una serie di colpetti e sobbalzi, ritmici e regolari. Di tanto in tanto, questi movimenti possono manifestarsi con una diversa modalità: più leggeri e intermittenti, a volte così prolungati, anche fino a mezz’ora.
Anche se è una cosa del tutto normale, va comunque tenuto sott’occhio la frequenza e l’intensità del singhiozzo.
In qualche caso, un aumento di tale manifestazione potrebbe indicare la presenza di un problema alla placenta o la compressione del cordone ombelicale.
Nonostante sia un’evenienza piuttosto rara, il singhiozzo del feto potrebbe segnalare un problema a carico del cordone ombelicale, specialmente quando si manifesta a gravidanza inoltrata.
A partire dalla 32 esima settimana di gestazione, se questo fenomeno si ripresenta ogni giorno, con tre o più episodi della durata di oltre 15 minuti, è importante rivolgersi al proprio ginecologo. Poiché il cordone ombelicale potrebbe essere compresso o attorcigliato intorno al collo del bambino, interrompendo l’apporto di aria.
Qualche consiglio per alleviare il singhiozzo del bimbo in gravidanza:
Passeggiare. Quando il feto inizia a singhiozzare, può essere utile camminare per la stanza. Ciò potrebbe contribuire a spostare la posizione del bambino nel grembo materno ed aiutare a rilassare il diaframma.
Bere. Il singhiozzo del feto potrebbe essere influenzato dalla ridotta idratazione della futura mamma. In tal caso, è possibile tentare di alleviare i movimenti del bambino bevendo un bicchiere d’acqua.
Fare uno spuntino. Per cercare di alleviare il singhiozzo del feto, può essere utile consumare uno snack (es. cracker, mele ecc.) o fare un pasto leggero.
Non trattenere il respiro. Una cosa che tradizionalmente le persone tentano per cercare di liberarsi dal singhiozzo è trattenere il respiro. Durante la gravidanza, questa consuetudine può essere pericolosa per il bambino, quindi va evitata.
Alleviare la tensione lombare. Per spostare il bambino e cercare di farlo rilassare.
Fino a quando non sono rimasta incinta non sapevo che l’igiene orale fosse così importate soprattutto in gravidanza.
Studi recenti dimostrano che la salute orale della futura mamma può influenzare quella del feto. E il normale decorso dell’attesa. Per questo è importante che la gravidanza preveda controlli periodici anche con l’odontoiatra. Sarebbe molto utile fare una visita dal dentista preconcezionale.
Nel mio caso io non ho mai avuto tanti problemi di gengive, solo se spazzolavo troppo energicamente.
Nei 9 mesi, a causa dei forti cambiamenti ormonali, le gengive possono modificarsi. Spesso si verificano sanguinamenti e una mamma su tre accusa la tipica infiammazione detta gengivite gravidica. L’aumento del progesterone causa un aumento della permeabilità dei tessuti e di altri fattori infettivi, portando la gengiva a non aderire al dente come dovrebbe.
I primi 3 mesi io non ho mai avuto problemi, ma gli altri mesi invece ho sempre sofferto di gengiviti e afte in bocca.
Anche aumentando l’igiene orale molte volte non mi dava sollievo. Ho chiesto consiglio al ginecologo e mi ha consigliato l’utilizzo di collutori, ma senza esagerare. Nel caso ci siano problemi di infezioni serie si possono prendere anche antibiotici, ma è sempre bene limitare.
Proprio il 4 mese mi si è infiammato il dente del giudizio, avevo molto male, poi con il Dentosan con un paio di giorni mi è passato. Ma ci sono stati mesi dove avevo afte che anche con utilizzo di collutori e dentifrici sfiammanti sono durate 3 settimane, non mi era mai successo.
Il progesterone, inoltre, facilita la proliferazione dei batteri del cavo orale e indebolisce la capacità di combatterli da parte degli anticorpi. Le gengiviti e le parodontiti – infezione dei tessuti di sostegno del dente – sono provocate da alcune tra le centinaia di specie batteriche presenti nella bocca, che prendono il sopravvento sul nostro sistema immunitario alterando la normale situazione di equilibrio tra batteri e difese.
Esiste una relazione tra parodontiti materne e il rischio di parto pretermine, ritardo di crescita intrauterina, aborto spontaneo e nascita sottopeso. Per questo la visita odontoiatrica deve essere inserita tra i controlli fondamentali in gravidanza.
È bene che la futura mamma prenda l’iniziativa, rivolgendosi a uno studio dentistico.
E’ possibile, ancor prima del concepimento concordare un calendario di visite periodiche che si protragga fino alla fase dell’allattamento.
Potrà sembrare banale, ma la stragrande maggioranza dei problemi che affliggono la bocca, anche in un periodo delicato come la gravidanza, si risolve con la pulizia.
Usare lo spazzolino in modo corretto: scegliere uno spazzolino morbido, arrotondato, per un’azione efficace, ma più delicata con le gengive.
Filo interdentale
Un movimento rotatorio delle spazzole dalla gengiva al dente rimuove fisicamente le colonie di batteri insieme alla placca.
Anche l’alimentazione è importante.
Io ho notato che quando mangiavo meno frutta e verdura avevo più problemi. Durante la gravidanza la mamma deve stare attenta a ciò che mangia. Quanto ai dolci, nessun problema a concedersi un cioccolatino a fine cena. L’importante è non masticare caramelle o bere bibite zuccherate lontano dai pasti, quando la salivazione è meno attiva e il successivo lavaggio dei denti avverrà dopo ore.
Più che altro perché in gravidanza le radiografie non si possono fare, soprattutto nei primi mesi, quindi essendo limitati i trattamenti è bene avere una situazione il più possibile serena.
Le società scientifiche americane individuano nel II trimestre il periodo ottimale per le cure dentali, in quanto il bimbo è stabilizzato.
I mesi più indicati per gli interventi chirurgici sono il 5° e il 6°, durante i quali si possono compiere praticamente tutte le comuni operazioni odontoiatriche, compresa la somministrazione degli antibiotici sicuri.
Davvero sembra una cosa stupida, ma in realtà è davvero molto importante e molto utile.